Gesรน ci invita a passare dalle cose alle persone
Aveva fatto tutti i compiti come un bravo scolaretto diligente quel tale che si butta ginocchioni davanti a Gesรน, la sua coscienza era a posto, perfettamente a posto: tutto fatto, tutto eseguito; insomma, proprio un bravo ragazzo, uno a cui non si puรฒ rimproverare niente.
E ora lร , davanti a Gesรน, ecco che lo interroga per sapere la veritร su di sรฉ: ยซMaestro buono, รจ vita o morte la mia vita?ยป. Forse aspetta di sentirsi dire che quella vita di cui sente la mancanza รจ giร tutta sua, gli appartiene di diritto, come un premio per la sua condotta irreprensibile.
Forse pensa che Gesรน, come i maestri di un tempo, gli darร la medaglia per la sua meticolositร , per il rigore scrupoloso con cui ha osservato tutti i comandamenti. Ci sono sguardi che non dimentichi, che si imprimono nel cuore come sigilli, come marchi indelebili, come curve che allโimprovviso si aprono su panorami inaspettati; deve essere stato cosรฌ quello sguardo di Gesรน: una virata impensata, uno spezzare una forma definita per aprirne unโaltra.
ยซUna cosa sola ti manca, vendi tutto e dallo ai poveriยป, una cosa sola ti manca: passare dalle cose alle persone, dalla dottrina allโamore, dallโosservanza alla fantasia creativa di Dio. Dio non รจ un insieme di regole da rispettare, รจ di piรน, molto di piรน: รจ linfa vitale che scorre nel granellino di senape, รจ forza inventiva che fa crescere il pane, รจ quella pazzia che regala speranze e sogni e centuplica il poco e allarga i confini del cuore.
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