” Frattanto sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più grande”. La gara dei primi posti, dell’essere più grandi e più importanti credo abbia la sua radice più nascosta nel latente desiderio di ognuno di sentirsi accettato e riconosciuto dagli altri.
In sé non è un cattivo bisogno, ma diventa patologia quando pensiamo che valiamo il posto che occupiamo, distogliendo lo sguardo su ciò che conta di più. Gesù per guarire questa patologia che dilaga tra i suoi discepoli, mette accanto a sé un bambino: «Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: “Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è In questo modo Egli capovolge la logica dei primi posti proponendo quella dei “piccoli”.
Chi sono i piccoli? Quelli che invece di provvedere a loro stessi, sentono di valere nella misura in cui si sentono di qualcuno. Se tu ti senti di qualcuno, smetti di voler apparire per essere accettato. È un po’ come dire che tu puoi essere piccolo solo se fai realmente spazio all’amore di Dio che ti dà un’appartenenza.
La seconda tentazione diffusa tra i discepoli è quella del ghetto, quella di chiudersi agli altri, a chi apparentemente non è con loro: «Giovanni prese la parola dicendo: “Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci”. Ma Gesù gli rispose: “Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per VOI”».
La paura di chi è fuori dal nostro giro, più che attaccamento a ciò che ci sta a cuore manifesta mancanza di fede. E questo perché rifiutiamo sempre che l’altro ci metta in discussione, che l’altro faccia il nostro stesso bene, che l’altro possa mostrarci qualcosa che noi abbiamo anche potuto perdere per strada. Il Vangelo di oggi ci dice che dobbiamo scappare dal carrierismo e dal ghetto.
E questo come prova certa che Cristo lo abbiamo incontrato realmente.
Commento a cura di don Luigi Maria Epicoco.
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Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9, 46-50
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Parola del Signore