“Il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi”.
La fatica che a volte deve fare un credente è quella di dover preparare la strada a Cristo. Pur essendo discepolo, cioè uno che cammina dietro di lui, molto spesso si trova a dover camminare per primo nella vita delle persone che incontra, degli ambienti in cui vive, del mondo che abita. Preparare la strada, così come tentò di farlo Giovanni Battista.
Ma il mondo non è una passeggiata e Gesù lo sa molto bene: “Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi”. Così se da una parte c’è un lavoro immenso che ci aspetta, dall’altra parte è sempre molto faticoso il terreno del mondo in cui viviamo. Per poter vincere però bisogna andare disarmati rispetto all’armamentario normale del mondo: “non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada”.
Non i soldi, non le certezze materiali, le rassicurazioni umane o gli espedienti delle lobby possono essere utili per vivere il cristianesimo. Esso si espande miracolosamente solo se un cristiano ha fiducia in Cristo e non nei mezzi del mondo. Ma quella che può sembrare una visione troppo romantica della vita, è stata resa vera da una schiera numerosa di santi che in fondo ha potuto contare solo sulla fiducia in Dio e in nessun altro aiuto.
Credo che questa sia la radice vera della Provvidenza. È sapere che in fondo è Dio a provvedere quando una cosa vale davvero la pena. Ancora in alcuni ordini religiosi o esperienze ecclesiali, si fa un periodo di missione senza nessun soldo in tasca, ma solo con la compagnia della fiducia e della preghiera. Alcuni giorni c’è fame, altre volte Dio provvede attraverso la generosità di qualcuno. Non è tentare Dio, ma è credere che lui non esiste solo nelle nostre credenze, ma anche nei fatti.
Se Dio non esiste nei fatti allora non esiste. E se credi che egli esista nei fatti allora vivi affidato. Quando farai così sperimenterai una gran pace, e tutto sarà diverso.
Commento a cura di don Luigi Maria Epicoco.
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La vostra pace scenderà su di lui.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 1-12
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
Parola del Signore