Note di viaggio, forse così dovremmo intitolare il Vangelo di questa domenica perché Gesù dà delle indicazioni per affrontare il viaggio dell’esistenza.
Innanzitutto il Vangelo ci dice che Gesù mandò i discepoli 2 a 2 : che cosa significa? che la vita non la possiamo vivere in solitudine, che se qualcosa vogliamo conclude dentro questa esistenza dobbiamo accettare la compagnia dell’altro, la compromissione con il “tu”, il metterci continuamente in una prospettiva di apertura nei confronti degli altri.
Se noi ci chiudiamo in solitudine pensando che in solitudine arriviamo prima, lo facciamo meglio o magari sperimentiamo anche la delusione. La seconda caratteristica è che c’è una grande sproporzione tra le cose da vivere e le nostre forze, la messe è molta e gli operai sono pochi , cioè le persone che hanno la consapevolezza di vivere così la propria vita e non di sopravvivere, sono davvero pochi, pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe.
Pregate perché il signore possa suscitare sempre più persone consapevoli della vita, il cristiano è uno che vive la vita in maniera consapevole e non in maniera incantata ma disincantata perché sa benissimo, come dice Gesù nel Vangelo, che lui è come un agnello in mezzo ai lupi e gli agnelli in mezzo ai lupi si sa, fanno una brutta fine, soltanto però possono permettersi di essere così perché il pastore gli permette di essere così, per cui gli para le spalle.
Se invece non c’è un pastore dobbiamo travestirci da lupi anche noi, non abbiamo più tempo di essere noi stessi perché dobbiamo mettere in moto tutti quei meccanismi di difesa, appunto diventare lupi. Homo homini lupus diceva qualcuno , cioè per sopravvivere bisogna fare la voce forte, usare la violenza, diventare dei lupi invece no, la fede ci dice che dobbiamo trovare il tempo di essere noi stessi, serenamente noi stessi, accettando anche che magari il nostro modo di vivere non sarà sempre accettato da tutti, che qualcuno magari ci chiuderà la porta in faccia, che anche con tutte le buone intenzioni, donando la pace magari quella pace ritornerà su di noi proprio perché è tremendamente liberi ci ha fatto il signore e tremendamente liberi significa anche che qualcuno possa anche dire di no.
Cosa significa tutto questo? Che le sicurezze che cerchiamo nel viaggio, dalla borsa, la bisaccia, il bastone non devono mai essere le sicurezze esterne, Gesù dice di non portare con noi niente come sicurezza esterna ma semplicemente una grande decisione dentro il nostro cuore e una grande fiducia nei suoi confronti.
Lui ci dice di fare questo viaggio di farlo così in maniera molto libera senza confidare in una caratteristica esterna perché se noi confidiamo in qualcosa di esterno nel momento in cui quella cosa esterna viene a mancare, quel nostro viaggio si arresta, invece tutto il necessario ce l’abbiamo dentro noi stessi, è lì che il Signore ha messo l’essenziale per questo viaggio.
E non dobbiamo avere paura anche se alla fine a volte ci sbagliamo a volte ci perdiamo a volte la vita non riusciamo a gestirla, capita anche questo, ma dobbiamo andare avanti senza mai fermarci.
Letture della
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Prima Lettura
Io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 66,10-14c
Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
Perché così dice il Signore:
«Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 65 (66)
R. Acclamate Dio, voi tutti della terra.
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!». R.
«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini. R.
Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia. R.
Seconda Lettura
Porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 6,14-18
Fratelli, quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.
Parola di Dio
Vangelo
La vostra pace scenderà su di lui.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-12.17-20
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
Parola del Signore
Oppure forma breve:
La vostra pace scenderà su di lui.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-9
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore