Papa Francesco ha voluto che la festa odierna venisse allargata a tutte e tre i fratelli di Betania. L’intuizione è profetica e significativa. Profetica perché sembra volerci dire che non ci si fa mai santi da soli; significativa perché Marta, Maria e Lazzaro in realtà sembrano tre sfaccettature che ognuno si porta dentro. Infatti il Vangelo di Giovanni che racconta il dialogo tra le sorelle Marta e Maria con Gesù testimonia molte cose. Innanzitutto ancora una volta è Marta a prendere per prima l’iniziativa:
“Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa”.
In tempi difficili bisogna reagire in tutti i modi. Marta, dipinta come una donna in ostaggio del fare, sembra invece colei che ci insegna a non rimanere in casa rinchiusi nel dolore e a metterci invece in cammino verso il Signore. I pratici sono avvantaggiati quando si soffre, perché il loro fare diventa un modo per non affogare nell’angoscia. Ma non basta questo per rimanere a galla, bisogna essere disposti a lasciarsi raddrizzare nelle proprie prospettive:
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“Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno»”.
La fede che Marta pone davanti a Gesù sembra tutta fatta di informazioni giuste ma che scollegate con la vita, con la realtà che le si pone innanzi. Ella crede in qualcosa ma pensa che tutto è rimandato a un giorno con data da destinarsi. Anche noi delle volte pensiamo che le promesse di Gesù riguardino l’aldilà e non ci rendiamo conto che invece ciò che aspettiamo è già in mezzo a noi, ed è già cominciato ora.
Credere è ricollegarsi con il presente staccandosi da un passato che ci imprigiona e un futuro che ci aliena. Questa fede restituirà Lazzaro alla vita, e Marta e Maria alla realtà, una libera dall’ansia del futuro e l’altra dal peso del passato.
Fonte: Nella Parola
NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK DI DON LUIGI
Marta, Maria e Lazzaro sono gli amici di Gesù. Credo che non ci sia titolo migliore per ricordarli se non proprio quello dell’amicizia. Il Vangelo più volte tira in ballo questi tre amici ed è bello poter dire che l’amicizia con Gesù non si manifesta solo a tavola mentre ci celebra una gioia che Gesù userà per raddrizzare il compulsivo fare di Marta («Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta»), ma si manifesta anche nel dolore quando la morte del fratello Lazzaro getta nella quasi disperazione entrambe le sorelle («Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà») […] Continua a leggere qui.