<Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: “Chi sono io secondo la gente?”. Essi risposero: “Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto”.>>
Potremmo avere la fretta di pensare che la cosa più importante di questo passo del Vangelo sia la domanda che Gesù pone, ma credo che la prima cosa su cui dovremmo fissare lo sguardo è su ciò che Gesù sta facendo. Il Vangelo ci dice che si è messo in un luogo appartato a pregare, e che a partire da questo fa una domanda. E se fosse questa la rivoluzione della nostra preghiera? Cioè pregare è mettersi appartati con Gesù fino al punto da permettergli di rivolgerci una domanda decisiva. Invece siamo abituati a fare noi le domande quando preghiamo. Vogliamo da Gesù risposte, ma non comprendiamo che Gesù è Colui che innanzitutto converte le nostre domande.
I discepoli sembrano molto ferrati sugli altri, su ciò che pensa la gente, sul polso della società, ma Gesù non ha ancora tirato fuori la domanda più scottante: <<Allora domandò: “Ma voi chi dite che io sia?”>>. Ed è qui che cala il silenzio. Solo Pietro rompe l’imbarazzo: <<Pietro, prendendo la parola, rispose: “Il Cristo di Dio”>>.
Che è un modo per dire “tu sei il motivo di tutto”. Se hai chiaro questo allora la tua vita non è più la ricerca di un motivo, ma solo un modo•per vivere a partire da questo motivo. Delle volte noi cristiani continuiamo a cercare come se stessimo ancora cercando la risposta più convincente alla nostra domanda di fondo. Ma la risposta c’è già: è Cristo.
Il nostro vero problema è capire come si vive a partire da una simile risposta. Deve rasserenarci il fatto che nemmeno i discepoli sapevano bene cosa ciò significasse, e che ci hanno messo del tempo per capirlo.
La Chiesa è un bagaglio di esperienza che ci mostra come nella storia migliaia di nostri fratelli hanno tentato di vivere a partire da questa risposta. I santi sono dei tentativi geniali di messa in pratica di una simile esistenza.
Commento a cura di don Luigi Maria Epicoco.
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Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9, 18-22
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Parola del Signore