don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo di oggi, 25 Ottobre 2022

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Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti. L’infinitamente piccolo, e l’infinitamente nascosto.

È così che possiamo riassumere le due immagini che Gesù usa nel vangelo di oggi per farci comprendere cosa sia il regno di Dio. In realtà ci dice che si può capire davvero cosa sia qualcosa solo se prendiamo sul serio le sue conseguenze. E il regno di Dio ha due effetti: parte come cosa piccola ma crescendo diventa infinitamente affidabile. “è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami”.

Allo stesso tempo è qualcosa che per fermentare la pasta deve essere messo dentro. Una fede vissuta fuori dalla storia, come fuga, come alienazione non serve a “fermentare” la storia. In questo senso Gesù oggi ci ha ricordato che la buona riuscita dell’opera del regno di Dio la si vede da quanto abbiamo fiducia nelle cose piccole che però sanno essere affidabili.

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La vita non la si cambia con sporadici atti eroici, ma attraverso piccole cose quotidiane che rendono la vita più umana, più vera, più sopportabile. L’amore tra due persone si nutre di piccole cose. Sarebbe banale pensare che basta dire a qualcuno una sola volta “ti amo” per poter credere di amare veramente.

L’amore è dire in tutti gli alfabeti possibili (parole, gesti, silenzi, presenza) “ti amo”, sempre, ogni giorno, ogni momento, nelle cose più piccole, quotidiane che non sono mai banali. Il regno di Dio è una faccenda così. Il regno di Dio o cambia la realtà da dentro oppure è un’ideologia. La tentazione ideologica è quella di pensare che basta cambiare la forma per dire che è cambiata anche la sostanza.

Delle volte noi difendiamo le forme ma abbiamo completamente smarrito la sostanza. E la sostanza la si cambia con la testimonianza non con le parole. Per questo il Vangelo lo propagano i testimoni non il marketing.

Fonte: nellaparola.it

NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA ACEBOOK

Due immagini usa Gesù nel Vangelo di oggi per spiegarci come opera il regno di Dio: la piccolezza e il nascondimento. Detto così può sembrare semplicemente l’elogio di due virtù rare nel mondo d’oggi, o qualcosa di riservato a pochi eletti capaci di vivere così, ma Gesù spiega bene che implicanze esistenziali hanno simili immagini: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? È simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell’orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami». Per spiegarci la piccolezza Gesù ci parla dell’affidabilità di un albero che non si impone subito come un luogo che offre riparo, ma ha la pazienza di crescere un po’ alla volta. Solo quando si ha la pazienza di coltivare le cose che contano allora esse diventano riparo. Una relazione, ad esempio, si nutre di piccole cose. […] Continua a leggere qui.

AUTORE: don Luigi Maria Epicoco | PAGINA FACEBOOK