Che cosa aveva da raccontarci Gesù, che Dio esiste? Non è questo il messaggio più importante di Gesù? Non importa che è venuto a dirci che Dio esiste, forse questo già lo intuisce il nostro bisogno di senso il nostro bisogno di lui.
La rivoluzione del messaggio di cristo è che questo Dio ci ama, che è padre, che ha cura di ciascuno di noi, che non è semplicemente qualcosa di cui ne intuiamo la mancanza, non è qualcosa a cui tutti aneliamo ma è qualcuno, è qualcuno a cui noi stiamo a cuore.
Questo Dio è padre, è questo il messaggio più importante che Gesù è venuto a insegnarci ed è questo il nodo del vangelo di questa domenica. I discepoli che chiedono a lui di insegnargli a pregare e la preghiera che Gesù insegna inizia con questa parola, “non Dio ma Abbà, Padre”.
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Ma dire che questo Dio è padre non significa acquietare le nostre inquietudini, le nostre attese, tutte le nostre ricerche. Non è dire di smettere di avere questa fame di senso, questo cercare continuamente qualcosa dentro la nostra vita, ma il sapere che dietro la porta delle nostre attese, dietro la porta delle attese dove noi continuiamo a bussare, non c’è un muro ma c’è qualcuno, c’è qualcuno che ascolta qualcuno che ci ama.
Qualcuno amava dire che “non mi importa se Dio esiste, mi importa invece sapere se egli mi ama” e Gesù è venuto a dirci questo: che egli c’è e ci ama ed è padre di ciascuno di noi. Con questa paternità possiamo scalare la montagna della vita; senza quella paternità Dio sarebbe solo una mancanza, non una pienezza .
Link al video – Commento del 2019.