don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo di oggi, 20 Luglio 2022

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“Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta l folla rimaneva sulla spiaggia”.

Quanta gente ascoltava Gesù! Quante folle! Anche oggi moltissimi leggono il Vangelo, lo ascoltano. Ma ciò che fa la differenza non è tanto il semplice ascolto ma la qualità di questo ascolto. Ecco perché Gesù prosegue con la parabola del seminatore. Infatti il problema non è se Dio parla o meno. Dio parla sempre. Ci parla attraverso le circostanze, le relazioni, le cose che ci succedono, le persone che abbiamo accanto. Ci parla nella liturgia, nelle pagine del Vangelo, nella parola della Chiesa. Ci parla con un dolore o con una gioia. Dio ci parla sempre, ma la cosa che dobbiamo domandarci è: che terreno di accoglienza è il nostro?

“Una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un’ altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c’era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. Ma, spuntato il sole, restò bruciata e i non avendo radici si seccò. Un ‘altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto”.

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Distrazioni, facile entusiasmi, preoccupazioni sono il modo con cui spesso ascoltiamo ciò che Dio ci dice. È difficile poter portare frutto quando si è superficiali. È difficile portare frutto quando si vive solo di pancia. È difficile portare frutto quando le nostre preoccupazioni ci fanno concentrare solo sul dente che fa male.

Ma si può anche essere terreno buono, e questo accade quando si cerca di essere umili, attenti, realisti. Accade quando si smette di fidarsi troppo delle emozioni per dare invece retta al cuore che ha una sua straordinaria intelligenza. Accade quando si smette di vivere con l’ateismo pratico di chi dice che Dio esiste ma vive come se fosse solo al mondo. Quando questo cambiamento accade allora: “Diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. Chi ha orecchi intenda”.

Commento del 2019.

NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK DI DON LUIGI

La parabola del seminatore che Gesù racconta nel Vangelo di oggi è un modo estremamente semplice ed efficace di aiutare gli ascoltatori che gli vanno dietro, nel capire “in che modo” effettivamente prendono sul serio la sua parola o meno. Infatti si può seguire Gesù con la superficialità di chi ascolta una cosa per poi dimenticarla subito. Basta interrogare la gente all’uscita della messa domenicale per accorgersi che delle volte non è rimasto loro impresso nemmeno una fugace immagine della Parola ascoltata o delle preghiere pronunciate. […] Continua a leggere qui.