don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo di oggi, 20 Luglio 2019 – Mt 12, 14-21

<<I farisei però, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo. Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là>>.

Fare fuori è quello che solitamente si cerca di fare quando le persone sono scomode. È sport praticato in tutti gli ambienti, e poco importa se a volte quegli ambienti dovrebbero essere di buon esempio per gli altri. Ovunque c’è Puomo i problemi sono sempre gli stessi perché ogni uomo si porta addosso le ferite del peccato originale, e così in noi c’è sempre un innocente Abele e un colpevole Caino che si fanno la lotta.

La reazione di Gesù è quella però che ci racconta la profezia di Isaia: <<Non contenderà, né griderà, né si uditi sulle piazze la sua voce. La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le genti>>.

Egli è venuto affinché nel tempo stabilito possa lasciare che Caino torni ad uccidere Abele. Ma questa volta sarà lui Abele, l’innocente che non subirà più la morte ma l’accetterà liberamente per ciascuno di noi. Gesù è venuto per chiudere la partita aperta con Adamo ed Eva. È venuto a fare giustizia prendendo su di sé tutto il carico dell’ingiustizia. Su Gesù tutto il male del mondo va a infrangersi. È lui che incassa tutto quello che da soli non riusciremmo mai ad arginare.

I farisei vogliono fare fuori il Salvatore del mondo, ma anche pensando a loro Gesù dirà un giorno: <<Padre perdonali perché non sanno quello che fanno>>.

Tutti abbiamo addosso questo perdono di Gesù, anche noi che forse dovremmo invece sapere. Nessuno però forse si accorge veramente della portata di Gesù finché lo Spirito non gli apre il cuore e la mente. Oggi possiamo solo metterci in fila insieme con quelli che lo seguono, e credere che anche per noi c’è guarigione: <<Molti lo seguirono ed egli guarì tutti, ordinando loro di non divulgarlo».

Ma possiamo almeno una volta permetterci di disobbedire perché non si può non divulgare l’opera di misericordia che il Signore opera nel cuore di ciascuno di noi.

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Impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12, 14-21

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

Parola del Signore.

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