don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo di oggi, 15 Agosto 2019

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Nel cuore dell’estate siamo abituati a festeggiare una delle feste più luminose dell’anno: l’assunzione di Maria al cielo. Forse sarà proprio quel riferimento alla “donna vestita di sole”, così come ce lo racconta l’apocalisse, il motivo per cui il 15 agosto, crocevia del sole più caldo dell’anno, noi ricordiamo questo dogma dell’ultima ora, proclamato appena pochi decenni fa da Pio XII.

Vogliamo guardare il cuore di questa festa attraverso gli occhi del Vangelo di oggi. La scena è semplice. Questo è un Vangelo di movimento. Inizia esattamente con un passo affrettato di Maria, reduce dall’annuncio dell’angelo. Forse anche lei, come noi, quando era turbata o agitata, usciva fuori a sbollire facendo quattro passi, ma siccome questa volta il turbamento era qualcosa di più consistente di un pensiero fisso, decide di fare questa gita fuori porta attraverso la montagna. Direzione casa di Zaccaria ed Elisabetta.

Quanti pensieri ci saranno stati durante quel viaggio. Capita anche a noi di ingolfarci dietro i pensieri o le cose che ci accadono, dobbiamo avere anche noi come Maria il coraggio di staccare e di andare da qualcuno che sappiamo ci voglia bene. Solo il bene di chi ci ama veramente ci fa guarire da certe indigestioni esistenziali. Difatti, tutto ciò che segue nel Vangelo altro non è che una guarigione interiore di Maria.

Fare la volontà di Dio a volte non ci fa sentire subito felici. Aderire alla realtà così come accade molto spesso crea delle spaccature interiori. Abbiamo bisogno di ricucire certi strappi, certe rotture che accadono perchè succedono delle cose che non ci aspettiamo, che non abbiamo calcolato, e che pure accadono. Il dialogo è semplice. C’è uno scontro tra due sussulti di gioia. Il risultato? il cantico più bello del nuovo testamento: il Magnificat.

Dietro questo canto tutto d’un fiato di Maria c’è tutta la storia della salvezza, c’è la rivoluzione di Dio, c’è il capovolgimento delle circostanze, c’è il realismo del cristianesimo, e c’è la speranza della buona notizia del Vangelo.

Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1, 39-56

In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.