“Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te”.
Il nostro Dio non è un Dio imparziale, ma un Dio giusto. Ed essere giusti significa essere di parte, soprattutto dalla parte dei più deboli. Ma i deboli nella mentalità nel vangelo non sono semplicemente quelli che non ce la fanno, ma quelli che accettano che non ci si può arrampicare con le proprie forze sino al cielo. Sono quelli che non si vogliono salvare da soli, ma che accettano di essere salvati.
I sapienti, i dotti, gli intelligenti, i grandi di questo mondo vivono nel delirio di potersi salvare da soli. Pensano che potranno salvarli i loro ragionamenti, le loro strategie, le loro performance. Ma è proprio questo che li tiene fuori dalla comprensione di Dio. Tutte le volte che pensiamo di avere noi sotto controllo la vita, è lì che smettiamo di capire qualcosa di Dio.
Al contrario tutte quelle volte che ci sembra di aver perso il controllo e di essere in balia, è allora che se abbiamo fiducia in Lui ci accorgiamo di una trama nascosta nelle cose che prima non riuscivamo a vedere. Una trama che ci dice quanto possa essere profondo il senso di ciò che stiamo vivendo al di là di quanto possa sembrare doloroso e contradditorio.
“Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”. La fede è un dono non uno sforzo. La logica del dono è tutta poggiata sulla capacità di saper accogliere e non sulla mentalità di chi deve conquistare, meritare, comprare, pretendere.
I piccoli sperano tutto da chi amano. I sapienti pensano che la maturità vera sia cercare di non aver bisogno di nessuno. Non si può dare la fede a chi pensa di non aver bisogno di nessuno. Al contrario si può dare tutto a chi pensa di avere bisogno di tutto, specie di essere amato per poter funzionare veramente come uomo.
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Voi che mi avete seguito, riceverete cento volte tanto.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19, 27-29
In quel tempo, Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
Parola del Signore.