<<Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati>>.
Prima del miracolo la cosa che impressiona di più di questa pagina del vangelo è il bisogno che la gente ha di Gesù tanto da mettersi a cercarlo in tutti i modi e di seguirlo a piedi. È un bisogno che non è mai venuto meno lungo tutta la storia. Anche in un mondo come il nostro che sembra così distante dalla religione o dalla fede, c’è una così grande sete di Cristo che basta anche solo una piccola esperienza in cui lui è realmente presente a creare immediatamente una folla.
Il popolo ha naso nel capire se quello che stiamo dicendo è davvero di Cristo oppure no. Sente subito se una cosa è vera oppure è una delle tante fake vendute dal mercato del mondo. Ecco perché Gesù nel vedere tutto questo bisogno di senso e di amore da parte della gente, prova per loro una immensa compassione e si mette subito all’opera per guarire ciò che più li fa star male.
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Ma non si limita solo a far questo, si preoccupa anche concretamente di loro: <<Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: “Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare”. Ma Gesù rispose: “Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare”>>.
È sempre grande la tentazione di separare lo spirituale dal materiale. È credere che lo spirituale è una forma astratta che si arresta non appena inizia concretamente un bisogno materiale, mentre invece lo spirituale consiste anche nel prendere sul serio i bisogni materiali delle persone. L’ho capito una mattina a Roma.
Faceva freddo ed entrò un barbone in chiesa. Io stavo per iniziare l’eucarestia e si avvicinò domandandomi dei soldi, ma erano le 7,30 del mattino ed era già ubriaco. Gli dissi di no e gli promisi però che avrei pregato per lui. Lui mi guardò e mi disse: <<Grazie! ma siccome la preghiera non la sento mi dai almeno un abbraccio?>>.
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco | PAGINA FACEBOOK | FONTE: Amen – La Parola che salva
NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK
Il Vangelo di oggi ci riporta la cronaca di un miracolo che accade alla fine di un’intensa giornata che Gesù passa a catechizzare la gente. Ma la cosa che colpisce è che inizialmente sembra che siano i discepoli ad essere concreti, a differenza del loro Maestro Gesù che non pare tener conto delle esigenze della gente che lo ha ascoltato tutto il giorno: “Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare»”. L’idea che la fede sia una questione astratta mentre la vita è fatta di cose concrete è un pregiudizio che molta gente nutre dentro di sé. […] Continua a leggere qui.