don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del Giorno – 24 gennaio 2020

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Salรฌ poi sul monte, chiamรฒ a sรฉ quelli che egli volle ed andarono da lui”.

Non dobbiamo mai dimenticare che fede รจ un dono, non รจ il frutto di un’educazione o di una iniziativa nostra. La vera esperienza di fede consiste in una chiamata da parte di Cristo che trasforma la vita perchรฉ ne dร  una direzione nuova. Ecco perchรฉ l’unica cosa che si puรฒ fare รจ chiederla, non sforzarsi. Chi si sforza di credere senza il dono della fede รจ simile a uno che vuole nuotare in assenza di acqua.

Ciรฒ che ne viene fuori รจ una recita, non una tra versata. E troppo spesso la nostra vita cristiana ha il sapore della finzione, della recita, del sovrapposto. Il nostro vero problema non รจ essere nati in un posto sbagliato, o nel non aver avuto le persone giuste accanto, il nostro vero problema รจ un problema di fede. E la fede รจ un libero dono di Cristo. Se non ce l’hai non perdere tempo a cercare il perchรฉ o a dare la responsabilitร  a qualcuno, chiedila con la semplicitร  di un bambino, con l’insistenza di chi ha capito che questo dono potrebbe cambiargli la vita.

Chi la riceve perรฒ non puรฒ piรน vivere come se nulla fosse perchรฉ diventa tremendamente responsabile di questo dono. Ed esso consiste soprattutto in tre cose importanti: “Ne costituรฌ Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perchรฉ avessero il potere di scacciare i demรฒni”. Stare, annunciare, scacciare. Questi tre verbi diventano come una mappa che ci conduce a scoprire il cuore del dono della fede.

Innanzitutto “stare con Gesรน” significa fare un’esperienza di preghiera che imprima dentro di noi la certezza di non essere soli. Essere salvati dall’inferno di quella solitudine radicale che a volte ci abita. “Annunciare il vangelo” significa non tenere nascosto ciรฒ che ci ha cambiato la vita. รˆ un annuncio fatto con la vita prima ancora che con le parole.

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“Scacciare i demoni” significa sapere che chi ha il dono della fede non lascia uguale il mondo intorno a sรฉ, lo libera dal male soprattutto, che opera nel peccato e nel dolore vissuto male.


Chiamรฒ a sรฉ quelli che voleva perchรฉ stessero con lui.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 3, 13-19 In quel tempo, Gesรน salรฌ sul monte, chiamรฒ a sรฉ quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituรฌ Dodici –ย  che chiamรฒ apostoli – , perchรฉ stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demรฒni. Costituรฌ dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedรจo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanรจrghes, cioรจ “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradรฌ. Parola del Signore