<<C’era un uomo che aveva una mano inaridita, e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano inaridita: “Mettiti nel mezzo!”>>.
Il Vangelo di oggi inizia con la messa a fuoco da parte di Gesù di ciò che è davvero importante. Infatti tutti hanno gli occhi fissi su di Lui per vedere se guarisce quell’uomo in giorno di sabato, ma Gesù sposta l’attenzione invece sulla sofferenza di quell’uomo: “Mettiti nel mezzo”.
Questo primo gesto di Gesù dovrebbe essere la prima vera grande indicazione da mettere in pratica sempre. Delle volte diamo importanza a ciò che importante non è, e ci dimentichiamo concretamente della sofferenza vera e reale della gente. È un po’ come fare un convegno sulla fame nel mondo ignorando però chi ha fame ed è seduto accanto a noi. Le nostre questioni di principio a volte perdono le questioni reali, e così smettono di essere cose importanti.
Gesù sembra voler dire che c’è qualcosa di più importante della trasgressione del sabato, e questa cosa importante è tutta la sofferenza che quell’uomo ha passato nella sua vita a causa di quella mano inaridita. Ma nessuno sembra accorgersene:
<<Poi domandò loro: “È lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?”. Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell’uomo: “Stendi la mano!”>>.
Dovremmo farci raggiungere tutti dallo sguardo triste e indignato di Gesù così come ce lo racconta il Vangelo di oggi. Forse solo allora ci renderemmo conto di come abbiamo sprecato un’occasione per fare la cosa giusta andando invece dietro a ciò che noi pensavamo essere importante. Ma una conversione così non è scontata, infatti i personaggi del racconto di oggi invece di ravvedersi cercano di uccidere Gesù: “E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire”.
Meglio uccidere Gesù che cambiare noi. Triste epilogo.
E’ lecito in giorno di sabato salvare una vita o rovinarla?