<<Allora si accostรฒ uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandรฒ: “Qual รจ il primo di tutti i comandamenti?>>.
La domanda di questo scriba รจ una domanda che forse dovremmo avere il coraggio di farci tutti almeno una volta nella vita. Essa suona cosรฌ: in fin dei conti che cos’รจ che conta di piรน fare nella vita? Gesรน risponde in questo modo: <<II primo รจ: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro รจ l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo รจ questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’รจ altro comandamento piรน importante di questi>>.
Ciรฒ che conta di piรน nella vita รจ tenere insieme questi due amori: quello per Dio e quello per il fratello che mi รจ accanto. Separare queste due prioritร significa cadere sempre in una forma di vita che mi porterร a sbattere contro il muro dell’infelicitร . Infatti una vita che mette al centro Dio e basta potrebbe essere una vita che usa Dio per non prendersi mai nessuna vera responsabilitร nei confronti degli altri.
A volte con la scusa di amare Dio noi non amiamo nessuno. Una vita cosรฌ puรฒ manifestarsi anche come profondamente religiosa ma in realtร รจ solo una grande maschera che copre un immenso vuoto.
Allo stesso modo quando si cade nel suo contrario, cioรจ di escludere Dio per amare solo gli altri, molto spesso si corre il rischio di idolatrare il prossimo fino al punto da farlo diventare il dio della nostra vita. Ma basta una sua caduta, un suo errore, un suo fallimento per farci fare lโamara scoperta che non era Dio e che non potevamo caricarlo di una simile responsabilitร . Solo se si mette Dio al primo posto allora il fratello trova il suo posto. E la prova che Dio รจ al primo posto รจ proprio l’amore per il fratello.
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<<Allora lo scriba gli disse: “Hai detto bene, Maestro, e secondo veritร che egli รจ unico e non v’รจ altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val piรน di tutti gli olocausti e i sacrifici”>>.
Commento di don Luigi Maria Epicoco al Vangelo di Mc 12, 28-34.
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