Tutti siamo sempre spaventati dall’esperienza della fine. Il pensiero della morte è una paura inconfessata che abita nel cuore di ogni uomo. E lo è perché in fondo non sappiamo nulla di quel momento, né cosa ci aspetta.
Il Vangelo di oggi prende di petto esattamente questo mistero e getta luce su quel buio raccontandoci con precisione su cosa dovremo fare i conti. In termini cinematografici dovremmo dire che il Vangelo di oggi fa spoiler del finale, ma in realtà è proprio sapendo il finale che noi possiamo vivere diversamente la nostra vita.
È infatti nelle parole di questo finale che possiamo ripensare l’essenziale del viaggio della nostra esistenza: <<Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi>>.
Ciò che conta è essersi accorti del fratello che ci è accanto, perché solo quando ti accorgi che esiste qualcuno diverso da te stesso allora sei libero da quel grande inferno che è l’egoismo. In fondo chi è troppo concentrato su di sé non riesce mai ad essere felice, è troppo occupato a riempire gli spazi vuoti che lo abitano per accorgersi che ci sono anche altre cose.
La carità non è solo un modo di fare del bene agli altri, ma è la grande liberazione di chi è imprigionato e impantanato nel proprio io. Chi non si esercita in questo riconoscimento dell’altro, soprattutto quando soffre, condanna se stesso a una maledizione che lo lascia imprigionato in una perenne lontananza da ciò che conta.
Questo è l’inferno: essere lontani da ciò che conta. <<Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli». La lontananza, la maledizione, il fuoco, non sono altro che il tentativo di descrivere l’aver perso ciò per cui vale la pena vivere: è il fratello che abbiamo accanto, non il nostro “ego”.
Commento di don Luigi Maria Epicoco al Vangelo di Mt 25, 31-46.
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IL VANGELO DEL GIORNO
Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.