Il racconto dei discepoli di Emmaus ci pone la grande questione di come la Pasqua ci viene incontro quando nonostante la confusione e la delusione, ci lasciamo evangelizzare nella nostra depressione e nella nostra inquietudine: <<Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: “Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?”>>.
Abbiamo sempre un grande desiderio di poter raccontare quello che stiamo vivendo, quello che ci fa soffrire, quello che ci è accaduto ma quasi mai abbiamo la pazienza di aspettare che qualcuno ci doni parole che possano illuminare in maniera significativa le cose raccontate. A noi piace parlare per sfogarci, ma dovremmo imparare a parlare per lasciarci evangelizzare: <<“Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui>>.
Leggere la parola di Dio, il Vangelo soprattutto, è lasciare che una luce evangelizzi la nostra esperienza. Se non permettiamo a Gesù di spiegarci lui il senso, chi altro potrà farlo? E come ci accorgiamo che è proprio lui?
<<Ed essi si dissero l’un l’altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”>>.
È il cuore che ricomincia a battere il segno che lo stiamo lasciando parlare alla nostra vita. È imparare ad aprire il cuore davanti a ciò che incontriamo, leggiamo, ascoltiamo. Gesù può nascondersi ovunque e parlarci attraverso chiunque.
Impedirgli di parlarci significa condannarsi alla sola delusione e tristezza. Ma ancora questo Vangelo aggiunge un altro importante dettaglio. Gesù non è solo colui che “ci spiega il senso”, è anche colui che si fa cibo per il viaggio: <<Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista>>.