don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 9 Giugno 2021 – Mt 5, 17-19

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva – ABBONATI A 12 MESI (12 NUMERI) A 34,90€


“Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento”.

Non so cosa altro Gesù può dire più chiaramente per correggere quella brutta abitudine che abbiamo di usare la parola amore per giustificare tutto. L’ Amore di Cristo non è un buonismo a basso costo, ma un profondo e straordinario sentimento capace di strutturare scelte, decisioni e persino sacrifici. Uno che pensa che l’amore sia fare ciò che gli pare, non sa che l’amore più grande è “dare la vita per chi si ama”. E per dare la vita bisogna avere una grande disciplina, non ci si improvvisa uomini.

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Esattamente come uno sportivo non vince le olimpiadi per simpatia ma grazie a quel talento allenato in ore ed ore di esercizi e regole ben precise che avevano lo scopo proprio di farlo rendere al massimo. Un amore senza regole è destinato a finire. Una fede senza regole è destinata a deludere.

Si è grandi quando si ha la capacità di fare tesoro delle regole senza diventarne schiavi. Si è grandi quando si comprende l’efficacia della fatica senza guardare solo ad essa. Si è grandi quando non si scelgono scorciatoie ma lealmente si fa tutto ciò che è possibile fare per riuscire in qualcosa.

Gesù non è venuto al mondo per dispensare consigli su stili di vita o regalarci frasi da incorniciare. La sua venuta al mondo ha lo scopo di mostrarci una vita non a basso costo, ma caro prezzo. E Cristo stesso si è messo a contribuire al pagamento, mostrandoci una strada, un motivo, un compimento, lì dove noi sperimentavamo solo limite, cadute, fallimenti. Non ci si libera di un problema evitandolo ma risolvendolo, prendendolo sul serio, affrontandolo.

La Legge e i Profeti possono rappresentare anche un ostacolo nella nostra vita, perché ci fanno toccare i nostri limiti. Ma Cristo ci ha liberati dalla paura di guardare in faccia proprio i nostri limiti. In questo senso compie, non elude. Solo così riscatteremo la parola amore da quella percezione banale con cui la usiamo nei nostri linguaggi quotidiani.