“Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini»”.
Gli inizi del Vangelo di Marco ci ricordano una dinamica molto importante che riguarda la corretta relazione con Cristo. La fede, infatti, non nasce per nostra iniziativa, ma per iniziativa del Signore. È Lui infatti che ci mette gli occhi addosso, e poi ci rivolge la parola, e non è il contrario. Gesù non è una scelta che facciamo dal menù delle religioni, ma è una scelta che nasce davanti a un’iniziativa che è Lui misteriosamente a prendere nei nostri confronti.
Potremmo domandarci “perché a me si e a chi mi sta accanto no?”, ma la verità è che non possiamo rispondere a questa domanda perché è davvero misterioso il motivo per cui il Signore ci ha dato il dono della fede preferendoci ad altri. Sappiamo però che avere la fede non è una faccenda che inizia e finisce con noi. Avere il dono della fede implica sempre un progetto che ha anche a che fare con gli altri, e soprattutto con chi la fede non ce l’ha.
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Chi crede ha la responsabilità di credere anche per chi non crede, ha il dovere di sperare per chi non spera, di amare per chi non ama, e di pregare per chi non prega. Ma avere la fede non significa essere più amati rispetto a chi non ce l’ha. Dio ama tutti, sempre, e senza condizioni. Il dono della fede non riguarda l’amore ma la responsabilità. Forse per questo l’evangelista Marco dice che la risposta dei primi discepoli non è lenta o complessa, ma semplice e immediata, a testimonianza di un cuore semplice che li caratterizza in quanto uomini semplici:
“E subito, lasciate le reti, lo seguirono. (…) vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono”.
Lasciare e seguire diventano due verbi significativi: bisogna fare delle scelte e camminare dietro a Qualcuno.
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NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK
Un dettaglio colpisce della pagina del Vangelo di Marco di oggi: l’iniziativa di Gesù. “Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori”. Tutta la storia vocazionale di questi uomini nasce dallo sguardo di Gesù. Non sono loro a vedere Lui ma Lui a vedere loro. Essere visti è uno dei bisogni più profondi dell’animo umano. Ciascuno di noi ha bisogno di sentirsi importante agli occhi degli altri o per lo meno di qualcuno. Non siamo esseri che bastano a se stessi, siamo costantemente bisognosi di avere un rimando della vita dallo sguardo dell’altro. Per amore di questo sguardo ci si può anche ammalare. Delle volte siamo talmente tanto bisognosi di sentirci riconosciuti che trasformiamo la nostra vita in un palcoscenico in cui cerchiamo di interpretare tutti i ruoli che potrebbero in qualche modo metterci in vista.[…]