

โAscoltatemi tutti e intendete: non cโรจ nulla fuori dellโuomo che entrando in lui possa contaminarlo; sono le cose che escono dallโuomo quelle che contaminano lโuomoโ.
Con una chiarezza cristallina, Gesรน nel vangelo di oggi ci libera in un colpo solo da una visione superstiziosa della vita. Troppe spesso siamo convinti che le cose che viviamo, che proviamo, che ci accadono portino con sรฉ non una neutralitร ma un โmale o un beneโ.
Pensando ciรฒ ci deresponsabilizziamo perchรฉ facciamo dipendere la nostra vita dalle cose, dalle situazioni, dalle sensazioni. Uno che subisce non puรฒ essere uno che ne รจ anche responsabile, รจ sempre vittima, mai protagonista. La situazione di comodo di chi si pensa sempre vittima, e di chi pensa che basta gestire le cose e le situazioni per essere dalla parte giusta, ci fanno dimenticare che lโultima parola sul nostro destino non รจ consegnata alle circostanze, alle situazioni, o persino alle nostre emozioni, ma รจ consegnata al cuore, cioรจ alla posizione che in maniera unica e personale noi prendiamo davanti alla vita.
In termini semplici dovremmo dire che ciรฒ che conta non รจ se moriamo o meno di cancro, ma chi abbiamo deciso di essere davanti a quel cancro che ci รจ capitato o come abbiamo deciso di vivere quello che ci รจ capitato. In questo senso il cuore conta. Non conta come principio emotivo, ma come luogo decisivo in cui decidiamo la vita.
E se ciรฒ รจ vero per il bene, allora รจ altrettanto vero per il male. โร quello che esce dallโuomo che contamina lโuomo; perchรฉ รจ dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, adultรจri, cupidigie, malvagitร , frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano lโuomoโ.
Si รจ cattivi o buoni puri o impuri, non per quello che ci accade, o per quello che cโรจ intorno a noi, ma per quello che decidiamo, scegliamo e assecondiamo nel cuore. Il vangelo cosรฌ ci invita a un protagonismo vertiginoso.