La memoria liturgia del grande missionario Francesco Saverio ci aiuta a comprendere meglio la pagina del Vangelo di oggi. Chi è un missionario? Uno che incarna questo versetto del racconto di oggi:
“Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore”.
Un missionario è il prolungamento della compassione di Cristo nella storia, in ogni dove della terra. Un cuore missionario è un cuore traboccante di compassione. Egli non è un agente di commercio, ne un cacciatore di nuove leve per la Chiesa.
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È invece misteriosamente Gesù che continua a prendere a cuore ogni uomo e ogni donna di questo mondo, specie coloro che ancora non hanno conosciuto l’amore di Dio. In questo senso l’opera di un missionario passa anche attraverso il suo corpo.
Il suo esserci, il suo andare fino ai confini della terra è molto più che inviare un semplice messaggio, o propagare informazioni su Dio. Un missionario, anche se non può aprire bocca, è egli stesso il messaggio.
Egli è Vangelo in cammino, come Gesù, come Francesco Saverio e come altre migliaia di uomini e donne che in questi secoli hanno percorso la terra per rendere Gesù presente. Ma nonostante due millenni rimane ancora urgente la preghiera di Gesù:
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«La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!».
Preghiamo oggi affinché ognuno riscopra la vocazione missionaria che ha ricevuto il giorno del proprio battesimo.
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Autore: don Luigi Maria Epicoco
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