don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 8 Settembre 2021

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva – ABBONATI A 12 MESI (12 NUMERI) A 34,90€


Oggi la liturgia ci fa festeggiare la natività di Maria. Un antico inno così recita:

“Ti salutiamo o fresca e dolce aurora/tu che precorri e annunci il sole vero/vaticinata Vergine, ai mortali/l’Emmanuel Gesù per sempre doni”.

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Maria è l’aurora di un giorno senza tramonto che si chiama Gesù Cristo, l’Emmanuele, il Dio con noi. Questa festa quindi è ciò che si avvicina di più al mattino di Pasqua. Con la nascita della Madonna ha inizio l’attimo che il Vangelo chiama “pienezza dei tempi”. Ma la storia della salvezza non viene dal nulla, essa attraversa i secoli. Per questo nel Vangelo di oggi leggiamo la genealogia della stirpe di Davide. E alla fine di questo elenco Giuseppe, che è colui che amando, accogliendo e custodendo Maria, farà intersecare le attese di Israele con la nascita del Salvatore.

“Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati»”.

Fin dall’eternità Dio aveva pensato a questa donna, a questa storia, a questa famiglia, a questo amore per dare vita alla venuta del Figlio in mezzo a noi. Ma ognuna di queste persone partecipa a questo sogno di Dio con la propria libertà. Nessuno obbliga Maria o Giuseppe di fare ciò che hanno fatto.

Questo li rende efficaci perché la Grazia di Dio quando si allea con la nostra libertà partecipa dell’onnipotenza di Dio. Ecco perché non è un’esagerazione ciò che San Bernardo dirà proprio di Maria definendola “onnipotente per Grazia”. Maria può tutto perché la sua libertà si è alleata completamente con Dio. Oggi è la festa di Colei che  essendo la più libera di tutti ha detto il suo si all’opera di Dio ed è divenuta “quarta in Trinitate”.

Questa donna, per Grazia, è anche nostra Madre.