ยซPerchรฉ, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?ยป.
Domandano giustamente i discepoli di Giovanni il battista a Gesรน. Giustamente loro sono stati educati da un uomo come Giovanni che ha vissuto tutta la sua vita allenandosi per lโincontro con il Messia, con Cristo. Ma lโallenamento non puรฒ diventare unโidolatria. Anche alcune pratiche religiose possono diventare idolatria per noi.
Ciรฒ accade quando ricaviamo soddisfazione dal farle dimenticandocene il motivo per cui le pratichiamo. Si cade in una forma di narcisismo spirituale quando si perde di vista โlo Sposoโ. Accade allora che avere una vita spirituale o una costanza della pratica religiosa ci faccia sentire migliori degli altri. Migliori al punto da domandare agli altri di essere come noi per essere i migliori.
Ma nella logica di Cristo i migliori non sono quelli che hanno prestazioni eroiche ma quelli che non perdono di vista Lui nonostante lโincostanza, lโincoerenza, le cadute. La vita spirituale non serve a sentirsi meglio o a sentirsi migliori, ma serve a non perdere di vista Cristo.
Ragionare da narcisisti (il vestito vecchio o lโotre vecchio) e mettere sopra la novitร del vangelo (il pezzo di stoffa nuova o il vino nuovo) non porta una miglioria alla nostra vita ma una tragedia:
โNessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perchรฉ il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. Nรฉ si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri van perduti. Ma si mette vino nuovo in otri nuoviโ.
Per accogliere la novitร di Cristo non bisogna piรน ragionare con lโottica religiosa di prima. Non conta la performance ma non perdere di vista Lui. E ogni azione spirituale o pratica religiosa o serve a non perdere di vista Lui oppure non serve. Le cose non vanno piรน fatte semplicemente perchรฉ bisogna farle, ma solo perchรฉ hanno a che fare con Lui.
Se non hanno piรน a che fare con Lui bisogna avere il coraggio di fermarsi, e qualche volta anche di cambiare, senza paura.
โ NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK
โPerchรฉ, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?โ La questione del digiuno credo che sia tra le cose piรน decisive per la vita del nostro cristianesimo attuale. In un mondo come il nostro che ha paura โdella mancanzaโ e passa il tempo a riempire i vuoti, la testimonianza cristiana consiste proprio nel rendere possibile il vuoto, la mancanza, la fame. Solo quando si ha la libertร di abitare la fame, la mancanza, il vuoto senza sentirsi costretti a riempirli con qualunque cosa allora ci si puรฒ considerare abbastanza liberi da capire anche la voce di Dio che ci parla. Al contrario noi abbiamo lasciato nel dimenticatoio il digiuno, relegandolo a qualche pratica di benessere in vista dellโestate o a una reminiscenza bigotta da chiudere in qualche umido cassetto di sagrestia. [โฆ] Finisci di leggere qui.
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โ๏ธ Commento al brano del Vangelo di: โ Mt 9,14-17
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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