don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 7 Gennaio 2022

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva – ABBONATI A 12 MESI (12 NUMERI) A 34,90€


L’arresto di Giovanni Battista spinge Gesù a un protagonismo diverso. Non torna più a casa, a Nazareth ma va a Cafarnao. Geograficamente Cafarnao rappresenterà il posto principale dove Gesù proclamerà il Vangelo. Ed è proprio qui che il passaggio tra il precursore e il Messia è segnato ancora una volta dall’invito alla conversione:

“Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino»”.

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Se la conversione del Battista consiste nel cercare di rimettere ordine nella propria vita affinché sia avvantaggiato il passaggio del Signore, la conversione che predica Gesù non consiste più nel fare solo noi qualcosa ma nell’accorgerci di qualcosa che è già in atto, che sta avvenendo in questo istante davanti ai nostri occhi. La fede cristiana è riprendersi il presente come il luogo decisivo della vita.

Tutto ciò che stiamo cercando è qui, davanti a noi. E noi invece ci comportiamo come quelli che cercano gli occhiali ovunque mentre ce li hanno sopra il naso.

“Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo”.

Insegnare, annunciare e curare sono le tre modalità che Gesù usa per mostrare la sua missione. Infatti il desiderio più grande che l’uomo si porta nel cuore è trovare qualcuno che gli insegni come si fa a vivere davvero. Allo stesso tempo il buio che ci abita, fatto di paure e ferite, ha bisogno di essere rischiarato da una parola contraria, che sia invece una parola di luce.

Il Vangelo non ci dice cose che non sappiamo già, ma per salvarci non abbiamo bisogno di saperle ma abbiamo bisogno che qualcuno le dica a noi. La cura è l’ultima caratteristica che il Vangelo di oggi ci indica nell’agire di Gesù: la sua presenza non è di tipo filosofico; Gesù non ci offre idee geniali, ma ci offre una presenza che ha come scopo quella di lenire, consolare, sostenere, liberare dal male in qualunque forma si manifesti.