“Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”.
Il regno dei cieli non è questione di discorsi, parole, telefonate, messaggi infiniti, litigi, chiarimenti, riunioni, conferenze, dibattiti, piani pastorali, linee programmatiche. Il regno dei cieli è la semplice questione di tentare di fare la volontà di Dio.
Chi vive con questo continuo tentativo è simile a un uomo che ha passato la vita a picconare nella roccia fino a costruire una casa affidabile. Certamente ha faticato molto, ma non è una fatica a vuoto, ma una fatica benedetta.
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La grande domanda che il Vangelo di oggi spalanca è però un’altra, e riguarda se sappiamo riconoscere o meno la volontà di Dio. Troppo spesso infatti il tema “volontà di Dio” lo deleghiamo ad altri o semplicemente lo ignoriamo perché temiamo che in quella volontà c’è per noi solo la rinuncia alla nostra.
In realtà però la domanda sulla volontà di Dio riguarda non solo anche il senso della nostra volontà, ma il senso di tutta la vita. La volontà di Dio è in realtà ciò che ci compie. Tutti vorremmo compierci come persone, come capolavori unici, come vite che non sono seriali ma straordinariamente sempre nuove. La volontà di Dio è una grande domanda sulla felicità.
Scoprirla significa sapere che alla fine di quella strada c’è ciò che davvero stavamo cercando. Gesù ci ha insegnato che molto spesso questa strada passa attraverso le strettoie della croce.
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Ma è questo il motivo per cui accettiamo la croce, perché sappiamo che non dà gloria a Dio la nostra sofferenza o il nostro sacrificio, bensì ciò che vi è nascosto proprio nel cuore di ciò che appare buio e sacrificio.
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“Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”. Non chi dice ma chi fa. Non chi parla ma chi agisce. Non chi analizza ma chi ci prova. Il regno dei cieli è quindi di chi ci prova. C’è un primato dell’esperienza rispetto alla teoria. Un primato del fatto rispetto alla parola. Ma questo lo dovevamo capire da subito, cioè da quando “la Parola si è fatta carne”. Ma specialmente nel nostro tempo, siamo tentati di sostituire il provare a fare qualcosa con le lunghe analisi dei pro e dei contro. Non riusciamo a capire che la vita è una scienza pratica, la si comprende solo vivendo. […] Continua a leggere qui.
Autore: don Luigi Maria Epicoco
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