don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 6 Luglio 2021 – Mt 9, 18-26

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva – ABBONATI A 12 MESI (12 NUMERI) A 34,90€


Leggi il brano del Vangelo di † Mt 9, 32-38

Le opere di Dio sono sempre accompagnate da due atteggiamenti contraddittori: lo stupore e la critica. Lo stupore è accorgersi del bene. La critica è non sopportare che ci possa essere bene all’infuori del mio.

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“Presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».

Anche nella Chiesa di oggi questo doppio atteggiamento accompagna l’opera del Vangelo. E la cosa peggiore non è la critica dei lontani ma quella dei nostri, quella di chi più di tutti gli altri dovrebbe gioire per il bene. Anche i nostri ambienti non sono immuni da certe patologie. Certe logiche distruttive di critica possono fermentare nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, nei nostri movimenti invidie, gelosie, facendo scattare meccanismi distruttivi di critica e di male. 

Più critichiamo e più ci sembra di essere nel giusto. Ma basterebbe guardarsi con lealtà nel cuore e accorgersi che in fondo la verità della nostra critica risiede solo nel fatto che siamo solo un po’ invidiosi e gelosi. Ma Gesù sembra reindirizzare i nostri sguardi su ciò che davvero conta:

“Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!»”.

Forse è una strategia del diavolo: tenerci occupati con ragionamenti mediocri e distrarci da ciò che conta. Il Vangelo di oggi invita tutti noi ad entrare nello sguardo compassionevole che Gesù ha sul mondo e interrogarci su come possiamo rendere questa compassione di Gesù esperienza viva per molti. Primeggiare occulta il Vangelo, servire invece lo rende manifesto.

Se ognuno di noi si sottoponesse a questa conversione avremmo alleggerito di molto lo stress dei nostri ambienti.