HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 6 Agosto 2024

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 6 Agosto 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 14, 22-36

Due cose colpiscono del Vangelo di oggi. La prima รจ la preghiera di Gesรน:

โ€œCongedata la folla, salรฌ sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassรนโ€.

Ascolta “don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 6 Agosto 2024” su Spreaker.

Dovrebbe colpirci il tempo che Gesรน riserva alla preghiera. รˆ un tempo decisivo, personale, prolungato, e tutti noi sappiamo che รจ proprio nascosto in questo tempo il suo piรน grande segreto. Lโ€™effetto piรน evidente sembra la prosecuzione della storia.

- Pubblicitร  -

Gesรน raggiunge i discepoli ma lo fa camminando sulle acque. Lโ€™immagine รจ forte e sta a significare che la preghiera impedisce a Gesรน di affondare negli eventi. Egli puรฒ dominarli, attraversarli, senza lasciare che essi letteralmente lo affoghino. Eppure i discepoli sono spaventati da tutto questo:

โ€œI discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: ยซรˆ un fantasmaยป e si misero a gridare dalla pauraโ€. Ecco allora che Pietro si fa come sempre portavoce di tutti: โ€œยซSignore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acqueยป. Ed egli disse: ยซVieni!ยป. Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andรฒ verso Gesรน. Ma per la violenza del vento, s’impaurรฌ e, cominciando ad affondare, gridรฒ: ยซSignore, salvami!ยป. E subito Gesรน stese la mano, lo afferrรฒ e gli disse: ยซUomo di poca fede, perchรฉ hai dubitato?ยปโ€.

Anche Pietro, e ognuno di noi, potrebbe camminare come Gesรน sulle acque degli eventi della vita, ma per far questo deve fidarsi, deve credere che Gesรน puรฒ ottenergli questa grazia. Si rimane in piedi nelle tempeste solo se si prega perchรฉ รจ la preghiera la fonte segreta di ogni fede e di ogni capacitร  di fiducia.

- Pubblicitร  -

Senza di essa si affoga senza molte vie dโ€™uscita.

Commento al brano del Vangelo di Mc 9, 2-10 – Trasfigurazione del Signore

Non so se Pietro, Giacomo e Giovanni potevano immaginarsi che quella gita fuori porta, quella scampagnata sul monte Tabor, li avrebbe visti protagonisti di un evento che si fa fatica anche solo a raccontare: โ€œli portรฒ sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli.

Si trasfigurรฒ davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle cosรฌ bianche. E apparve loro Elia con Mosรจ e discorrevano con Gesรนโ€. La luce, la visione, la presenza di Mosรจ ed Elia, sono segno che Gesรน sta mostrando a questi suoi migliori amici la Sua divinitร . E lo sta facendo non soltanto per affetto, ma per metterli al sicuro da tutto ciรฒ che di lรฌ a poco succederร .

Infatti sempre loro tre si troveranno trascinati da Gesรน sulle pendici di un altro monte, quello degli ulivi, chiamato Getsemani, e davanti ai loro occhi vedranno tutta lโ€™umanitร  di Gesรน, sfigurata questa volta dallโ€™angoscia, dalla sofferenza, dalla lotta con lโ€™idea stessa della morte. Sarร  un momento di buio fitto e non piรน di luce splendente.

Eppure queste due esperienze sono importanti per i discepoli. Essi devono sapere fino in fondo che Gesรน non รจ solo vero uomo, ma anche vero Dio, ma che allo stesso tempo Egli non รจ solo vero Dio cosรฌ che lโ€™umanitร  รจ solo una finzione, ma Egli รจ anche veramente e totalmente uomo. Il mistero del buio lo si capisce solo nel mistero della luce.

E se la luce ci attrae fino al punto da mettere queste parole in bocca a Pietro: ยซMaestro, รจ bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosรจ e una per Elia!ยป; รจ vero anche che davanti allโ€™esperienza del buio quello che ci viene piรน normale fare, รจ ciรฒ che fanno i discepoli dopo lโ€™arresto di Gesรน: โ€œe fuggirono tuttiโ€.

Di Gesรน vorremmo tenerci la Sua divinitร  e scappare dalla sua umanitร . Ma per entrare nella divinitร  di Cristo bisogna passare attraverso la Sua umanitร . รˆ lโ€™umano la via che ci conduce a Dio. รˆ attraverso il buio della nostra debolezza che si giunge alla luce di saperci amati e salvi.


Autore: don Luigi Maria Epicoco
PAGINA FACEBOOK | CANALE TELEGRAM

Articoli Correlati