I discepoli di Cristo hanno questa fondamentale chiamata: prendere a cuore il mondo e ogni uomo che vi è in esso affinché ricevano ciò di cui più hanno bisogno, un Senso, un significato. Per noi tutto ciò ha un nome proprio, Gesù Cristo. Quando si ama qualcuno, quel qualcuno avverte che la sua vita ha senso. Sperimenta nella propria esperienza chi è Dio. Dio infatti è Amore. C’è un così grande bisogno di Amore che non bastano mai gli operai.
“La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!”.
Il lavoro è tanto ma le persone che vogliono lavorare sono poche. Già ai tempi di Gesù la sensazione è che il campo del mondo e delle vite delle persone sia così sconfinato da esigere quanta più gente possibile che prenda a cuore il mondo e le storie delle persone. L’appello di Gesù è l’appello ai santi, a chi vuole sporcarsi le mani in questo.
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Ma Gesù non si limita a dirci che c’è questo bisogno, ma ci dice anche quali sono le condizioni lavorative:
“Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. (…) Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio””.
In pratica la traduzione concreta è questa: non fate affidamento su ciò che avete ma su Chi vi manda. Non andate come sprovveduti ma ricordatevi che fuori ci sono lupi. Non fate gli eroi solitari ma cercate di trovare la forza nel fatto che ci sia qualcuno accanto a voi. Portate pace, e andate a parlare soprattutto a chi soffre.
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È questa solitamente la spina dorsale dei santi e di ciò che fanno. Gesù non parla nemmeno di risultati, di conquiste, di progetti realizzati perché il solo fatto di mettere in pratica un Vangelo vissuto così è già la vittoria che Egli aveva in mente.
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“La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe”. Ha ragione Gesù, basta guardare con realismo il mondo intorno a noi e accorgerci che c’è così tanto da fare da non sapere neppure da dove cominciare. Ed è proprio questa consapevolezza che dovrebbe spingere ciascuno di noi a domandare continuamente al Signore di “mandare operai nella sua messe”. Mi verrebbe però da aggiungere che non abbiamo bisogno di manovalanza ma di santi. La preghiera per “gli operai del vangelo” è una esplicita richiesta di santi in tempi che si manifestano sempre come tempi difficili. Perché solo i santi sanno rimanere agnelli mentre intorno imperversano i lupi: “Andate; ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”. Solo i santi sanno fidarsi di Dio più che di mezzi umani o di sé stessi: “Non portate né borsa, né sacca, né calzari, e non salutate nessuno per via. In qualunque casa entriate, dite prima: “Pace a questa casa!” […] Continua a leggere qui.
Commento al brano del Vangelo di: ✝ Lc 10,1-12
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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