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don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 4 Settembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 4,38-44

โ€œLa suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per leiโ€.

Il Vangelo di oggi ci riporta un chiaro esempio di quella che noi chiamiamo preghiera dโ€™intercessione. Pregare per qualcuno non รจ un atto magico, ma รจ un modo per voler concretamente bene.

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Infatti รจ proprio la mediazione di queste persone che permette a Cristo di compiere per questa donna qualcosa:

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โ€œChinatosi su di lei, intimรฒ alla febbre, e la febbre la lasciรฒโ€.

Il primo miracolo รจ il โ€œchinarsiโ€ di Gesรน. La nostra vita viene radicalmente cambiata quando ci si accorge che non si รจ soli, e che qualcuno si รจ avvicinato a noi soprattutto quando tutti magari sono andati via. Gesรน fa questo, si avvicina a noi quando siamo soli e senza forze.

Oserei dire che si avvicina a noi anche quando siamo senza fede e senza preghiere, infatti il Vangelo non ci riporta nessuna parola di questa donna, ma solo la preghiera degli altri. E in questa prossimitร  ci risolleva, ci rimette in piedi donandoci di nuovo uno scopo, un motivo per cui serviamo:

โ€œLevatasi all’istante, la donna cominciรฒ a servirliโ€.

Ecco il miracolo dellโ€™intercessione: pregare fino al punto in cui attraverso di noi il Signore puรฒ agire nella vita degli altri. Ciรฒ sta a significare perรฒ che pregare non significa solo mettere a disposizione le nostre parole e la nostra fede, ma anche le nostre mani e il nostro impegno.

In questo modo anche il nostro corpo diventa intercessione, diventa come un sacramento attraverso cui Cristo tocca la vita degli altri.

Fonte


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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