Qual’è il primo di tutti i comandamenti? “Ascolta…”, e il secondo : “Amerai…”. Non vorrei risultare troppo semplicistico, ma oggi mi piace fermarmi su questi due verbi che non devono essere ne dimenticati, ne scambiati. La nostra fede, la nostra vita, il senso della nostra esistenza viene dall’ascolto e non dalle autopsie dei nostri ragionamenti. Molto spesso invece di ascoltare, noi supponiamo, immaginiamo, ci suggestioniamo.
E così ci perdiamo la vita che entra dentro di noi dal di fuori e non dall’interno della nostra testa. Il secondo verbo invece, “amerai”, è il contenuto della nostra vocazione principe: amare. Ma non tutto vale la pena amare.
L’amore ha bisogno di direzioni, di scelte, di consapevolezze, ecco perchè viene dopo l’ascolto. Un amore senza strategia è come un tubo d’acqua impazzito che getta acqua a destra e a manca senza risultare davvero utile. Imparare ad educare la nostra capacità d’amare è per noi prioritario come imparare a parlare, a camminare, a scegliere, a sorridere, a vivere.
L’ascolto educa l’amore, e l’amore dà un senso all’ascolto.