La difficoltà più grande nel vivere cambiamenti significativi della nostra vita la sperimentiamo soprattutto a casa nostra. È questo forse il senso della famosa espressione che Gesù usa nel Vangelo di oggi e che è entrato nel linguaggio comune:
“Nessun profeta è bene accetto in patria”.
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Ma constatare questa difficoltà non deve metterci solo nella condizione di subirla. La conversione a cui ci invita il Vangelo di oggi è quella di assumere un atteggiamento meno pregiudizievole con le persone che sono a noi più vicine.
Il pregiudizio nasce dal fatto che pensiamo ormai di conoscere tutto di loro e ogni sfaccettatura del loro carattere, ma è proprio questa saccente convinzione che condanna questa gente a non poter mai veramente cambiare perchè i primi a non credere a questi cambiamenti siamo proprio noi. Oppure siamo noi ad aver fatto in prima persona questo tipo di esperienza negativa.
In ogni caso il Vangelo oggi lo dice ad alta voce affinché possiamo reagire cambiando e non sdegnandoci così come accade ai contemporanei di Gesù.
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“All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò”.
A volte sentire la verità è un esperienza urticante, ma guai se nessuno ce l’annunciasse.
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Autore: don Luigi Maria Epicoco
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