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don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 4 Gennaio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Gv 1,35-42

Il giorno dopo Giovanni stava ancora lร  con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesรน che passava, disse: ยซEcco l’agnello di Dio!ยป. E i due discepoli, sentendolo parlare cosรฌ, seguirono Gesรน.

La vera evangelizzazione funziona sempre in questo modo. Essa non รจ un discorso convincente, ma la trasmissione di un fuoco, di una passione, di una certezza che puoi leggere nello sguardo di chi ha gli occhi fissi su Gesรน. Dobbiamo stare perรฒ attenti a non confondere la certezza della fede con la certezza di questo mondo.

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Essere certi nella fede significa avere un punto focale da cui guardare tutte le cose. Le certezze di questo mondo, invece, sono la semplice spiegazione delle cose. Gesรน non ci salva dalle domande e dai dubbi che la vita suscita nel nostro cuore, ma ci dร  sempre un punto di vista che non perde lโ€™essenziale. Se tu guardi Gesรน, puoi anche permetterti di avere domande e crisi perchรฉ non ti perderai.

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Se perdi di vista Gesรน, sei giร  perduto anche se vivi nellโ€™illusione di aver spiegato tutto lโ€™universo. Ma oltre lo sguardo, รจ il calore delle parole di Giovanni che muovono i discepoli a lasciarlo per seguire Gesรน.

โ€œSentendolo parlare cosรฌโ€,

annota il Vangelo. Ciรฒ sta a significare che cโ€™รจ un modo che suscita desiderio di sequela e cโ€™รจ un modo che scoraggia la sequela. Mi domando spesso se la gente che ci sente parlare รจ invogliata a seguire Gesรน o sperimenta in sรฉ solo impedimenti.

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Quando il nostro modo di parlare del Vangelo suscita sensi di colpa nelle persone, o le fa sentire giudicate, questo provoca sequela o impedisce lโ€™incontro?

Non esiste una ricetta, ma una chiave di lettura per capire la qualitร  delle nostre parole.


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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