Incamminati anche noi con la Maddalena, quando ancora è buio, ci avviciniamo al Sepolcro per un ultimo pianto prima di riprendere il resto della nostra vita cercando di dimenticare. Lo facciamo spesso quando inciampiamo in qualcosa che ci fa soffrire.
In fondo pensiamo: si può forse aggiustare qualcosa di rotto?
La Resurrezione non è “facciamo finta che non sia successo niente”.
La Resurrezione è “facciamo che sia successo tutto”, e proprio per questo vedere accadere un imprevisto che capovolge la storia.
E questo imprevisto è talmente tanto imprevedibile che la prima cosa che suscita è un pensiero logico: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”. Furto di cadavere.
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Le buone notizie ci sembrano sempre a prima vista delle fregature. Eppure in quella che sembra una fregatura la fede scorge qualcosa di nuovo. Quell’assenza non è un furto, ma un’indicazione. Non è rubato, ma risorto.
Se avete vuoti, mancanze, assenze, guardateci bene dentro, perché Cristo vi ha certamente nascosto un imprevisto. Non ci credete? Attenti, il cristianesimo è tutto qui: un morto che risorge! Vi sembra assurdo? Lo è. Ma è un fatto.
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Autore: don Luigi Maria Epicoco
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