Ogni fine รจ sempre un tempo di bilanci. Tutte quelle volte che ci troviamo a finire qualcosa ci domandiamo anche il senso di quello che abbiamo fatto, se ne รจ valsa la pena, se fosse la cosa migliore che potevamo fare.
La fine di un anno รจ anche il tempo dei bilanci. Quanto abbiamo amato? Quanto abbiamo perduto? Quanto siamo diventati migliori, o quanto siamo diventati peggiori? Il tempo che passa non ci lascia mai uguali.
La liturgia ha un modo tutto suo di farci fare un bilancio. Essa lo fa attraverso le parole iniziali del vangelo di Giovanni; parole che possono sembrare difficili ma che in realtร riflettono la profonditร della vita: โNel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.
Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa รจ stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte รจ stata fatta. In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non lโhanno sopraffattaโ.
Al fondo di ogni nostra vita risuona una Parola piรน grande di noi. Essa รจ il motivo per cui esistiamo, per cui il mondo esiste, per cui ogni cosa esiste. Questa Parola, questo Verbo, รจ Dio stesso, รจ il Figlio, รจ Gesรน. Il nome del motivo per cui siamo stati fatti si chiama Gesรน.
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ร Lui il vero motivo per cui ogni cosa esiste, ed รจ in Lui che possiamo capire ciรฒ che esiste. La nostra vita non va giudicata confrontandola con la storia, con i suoi eventi e la sua mentalitร .
La nostra vita non puรฒ essere giudicata guardando a noi stessi e alla nostra sola esperienza. La nostra vita รจ comprensibile solo se la si accosta a Gesรน. In Lui tutto assume un senso e un significato, anche di quello che di contradditorio e ingiusto ci รจ capitato.
ร guardando a Gesรน che capiamo qualcosa di noi stessi. Lo dice bene un salmo quando afferma: โAlla tua luce vediamo la luceโ. Cosรฌ lโunico bilancio autorizzato di questo anno lo possiamo fare solo guardando a Lui, e ricordandoci che per quanto possano sembrare a volte grandi le tenebre che abbiamo vissuto, esse non hanno vinto la Luce che conta.
Gv 1, 1-18
Dal Vangelo secondo Giovanni
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto รจ stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla รจ stato fatto di ciรฒ che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non lโhanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perchรฉ tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo รจ stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti perรฒ lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue nรฉ da volere di carne nรฉ da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di veritร . Giovanni gli dร testimonianza e proclama: ยซEra di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me รจ avanti a me, perchรฉ era prima di meยป. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perchรฉ la Legge fu data per mezzo di Mosรจ, la grazia e la veritร vennero per mezzo di Gesรน Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che รจ Dio ed รจ nel seno del Padre, รจ lui che lo ha rivelato.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.