Oggi nella festa dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo, vorremmo farci prestare proprio le parole di uno di loro, Filippo:
ยซSignore, mostraci il Padre e ci bastaยป.
In fondo Filippo ha ragione perchรฉ lโunica cosa che conta รจ vedere il motivo vero di tutto ciรฒ che รจ al fondo di ogni vita degna di questo nome, ciรฒ che fa esistere tutte le cose, ciรฒ che riempie di significato anche le cose piรน assurde di questa storia. Il Padre รจ il segreto di Gesรน. In questo senso la richiesta di Filippo puรฒ diventare la giaculatoria di ognuno di noi. Ma รจ proprio al limitare di una preghiera cosรฌ bella che dobbiamo lasciarci raggiungere dalle parole spiazzanti di Gesรน:
โGli rispose Gesรน: ยซDa tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: โMostraci il Padreโ? Non credi che io sono nel Padre e il Padre รจ in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre รจ in me. Se non altro, credetelo per le opere stesseโ.
Gesรน dice a Filippo una veritร incandescente: chi ha visto Lui ha visto il Padre. ร Gesรน la rivelazione di questo segreto nascosto da sempre. Chi incontra Gesรน fa esperienza di questo segreto. Ecco perchรฉ la via cristiana non รจ una semplice illuminazione. Gesรน non porta semplicemente informazioni teologicamente corrette. Egli non ci racconta il Padre come se fosse un manuale di teologia.
ร la Sua persona il messaggio, e solo se si entra in relazione con la Sua persona allora si entra in rapporto con il Padre. Da qui si spiega lโattaccamento di noi cattolici ai Sacramenti. Infatti essi non sono โspiegazioneโ ma โesperienzaโ di Dio. A partire da essi noi possiamo entrare in rapporto con Gesรน stesso, e attraverso di Lui con il Padre. Ma la prova che lโesperienza che stiamo facendo รจ reale e giusta la si misura dalla nostra capacitร di amare i fratelli.
Potremmo quasi dire: โdimmi come ami e ti dirรฒ in Chi crediโ.