HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 3 Dicembre 2024

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 3 Dicembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 10,21-24

“In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli»”.

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Diciamoci la verità: non esiste preghiera più potente della preghiera di lode. Essa è esattamente il contrario del male. Se infatti il male ci mette sempre in bocca lamentele, lo Spirito invece suscita in noi sempre gratitudine. È un dono dello Spirito non un indole caratteriale.

Si dovrebbe pregare fino al punto di sentire la lode sgorgare nel nostro cuore. In quel momento il male è completamente schiacciato. Non c’è esorcismo più potente della gratitudine che sgorga dal cuore di un uomo e di una donna.

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Se qualcuno ci domandasse perché dovremmo pregare noi potremmo rispondere così: noi preghiamo affinché impariamo a fare crescere in noi la gratitudine e la lode. È questa la spiegazione delle preghiere di alcune persone con croci pesantissime sulle spalle che però non hanno in bocca imprecazioni ma solo infiniti grazie.

Esso è il chiaro segno che Dio sta operando misteriosamente nel loro cuore .

“E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l’udirono»”.

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Quasi mai pensiamo che noi a differenza di tutti quelli che sono venuti prima di Cristo, sappiamo come la storia è andata a finire e proprio per questo abbiamo un aiuto in più nell’affrontare la vita. Anche di questo dovremmo essere grati.

Fonte


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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