don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 3 Aprile 2023

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Il Vangelo del lunedì Santo inizia con il racconto di una cena. Sei giorni prima della Pasqua Gesù è invitato a casa di Marta, Maria e Lazzaro. È una cena di amici, perché questi tre fratelli sono tra gli amici più cari di Gesù. Mancano pochi giorni alle ore della Passione e Maria compie un gesto scandalosamente bello:

“Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo”.

Non si riportano discorsi, ma gesti, forse a suggerirci che l’amore è sempre un fatto concreto, non una discussione. L’Amore è l’infinita tenerezza con cui Maria unge Gesù. È una tenerezza da spreco, è inutile agli occhi di Giuda che con una logica tutta umana dice:

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“Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?”.

Quante volte le medesime parole le ripetiamo noi o le sentiamo scagliate contro la Chiesa. Parole che sono umanamente comprensibili ma troppo miopi per capire l’amore. Esso è sempre uno spreco, perché chi ama non calcola ma dà tutto. Solo chi ama così i piedi di Cristo è in grado di amare bene i poveri.

Diversamente si convincerà che i poveri sono solo folle da sfamare, non persone da amare, di cui il pane ne è solo una modalità, ma solo una. E chi ragiona così solitamente conclude dicendo che le suore di clausura sono uno spreco mentre quelle missionarie sono utilissime. Così pensiamo che il verbo “fare” sia superiore al verbo “essere”, ma è esattamente il contrario. Bisogna “essere” amore più che semplicemente “fare” amore.

In verità l’immensa lezione che si consuma pochi giorni prima della Pasqua in casa di Marta, Maria e Lazzaro, è la prefigurazione di quello “spreco” che sarà la morte di Gesù in croce. È Lui il vasetto pieno del buon profumo dell’Amore del Padre che rotto nella morte spargerà per tutto il mondo e per tutta la storia il profumo della Misericordia di Dio. È lo spreco della gratuità.

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Il lunedì santo siamo ospiti a casa dei fratelli di Betania, Marta, Maria e Lazzaro. Sono gli amici di Gesù, e la loro casa è per Lui quel luogo dove ritrova le energie giuste per vivere la fatica della sua missione. Tutti abbiamo bisogno di amici così. Tutti abbiamo bisogno di amici che con il loro modo di volerci bene ci fanno sentire a casa, e proprio per questo ci rimettono in piedi, ci rifocillano. È bello che la settimana santa abbia il suo incipit in questa casa perché sembra quasi che la Parola di Dio ci suggerisca che Gesù potrà trovare la forza di affrontare i giorni della sua passione e morte solo perché l’affetto di questi amici lo renderà possibile umanamente. Dentro ha l’Amore del Padre, fuori l’amore di questi amici. […] Finisci di leggere qui.


Commento al brano del Vangelo di: Gv 12,1-11
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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