don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 3 Agosto 2023

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Non si fa fatica a capire che l’immagine che Gesù usa nel Vangelo di oggi nasce per essere compresa soprattutto da un popolo di pescatori:

È simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci.

Infatti non è compito della rete separare ciò che è mangiabile, da ciò che invece non lo è. La rete non ha la capacità di fare differenza tra un pesce buono e uno cattivo. Questo possono farlo solo i pescatori a riva. Per la durata della pesca ciò che conta è prendere. Tutta la storia è il tentativo di Dio di prenderci in qualche modo.

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Di pescarci dal mare del non senso, di tirarci fino alla riva della fine della storia. Ma la salvezza non è un fatto automatico. La salvezza è essere riconosciuti buoni, e non semplicemente presi. Infatti tutti noi “siamo presi” da questa rete tutte le volte che ci accostiamo ai sacramenti, che ascoltiamo la Parola, che preghiamo, che facciamo un qualsiasi gesto che abbia a che fare con la fede. Ma essere presi nella rete non ci salva in automatico. Conta la scelta del bene o del male.

Sono le nostre scelte nella vita che ci qualificano come “buoni” o come “cattivi”. Serve poco ad essere presi se poi veniamo riconosciuti come cattivi. Il regno dei cieli è un misto tra la grazia e la nostra libertà. Non solo la grazia, e non solo la nostra libertà, ma entrambe le cose contano. Per troppo tempo, forse, ci siamo convinti che tutto poggiava sulle nostre scelte e le nostre forze, ma così non è; senza la grazia, senza l’essere presi non serve a molto il nostro sforzo.

Ma è vero anche il contrario, non possiamo delegare alla grazia ciò che poi dovremmo e potremmo fare noi con la nostra libertà. Solo scegliere concretamente il bene alla fine ci rende anche buoni. La nostra deve essere la stessa capacità dello <<scriba divenuto discepolo del regno dei cieli che è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche>>.

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Non solo le cose antiche ci salveranno, né la ricerca smodata del nuovo, ma la saggezza di tenere insieme tradizione e profezia.

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Due cose possono esserci d’aiuto nel Vangelo di oggi. La prima riguarda l’immagine che Gesù usa per descriverci ancora una volta il regno dei cieli: “è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi”. Sembra che così Gesù sappia intercettare la sensazione che proviamo nel vedere che in questa nostra vita il bene è mescolato al male, e i buoni sono accanto ai cattivi. Verrà un tempo, dice Gesù, in cui si farà una cernita e il bene sarà ben distinto dal male e ogni cosa avrà la sua conseguenza. Questo dà una speranza di giustizia a chi ad esempio è vittima del male, ma dà a speranza a ognuno perché ci ricorda che verrà un tempo in cui anche da noi stessi Dio saprà separare il bene e il male che ci portiamo dentro. […] Continua a leggere qui.


✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Mt 13,47-53

AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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