Neanche chi ha la fede รจ al sicuro dalla tentazione di โservirsiโ invece di โservireโ.
E il Vangelo di oggi รจ un esempio straordinariamente eloquente su come giร ai tempi di Gesรน, e in mezzo ai suoi discepoli, la preoccupazione non era cercare di capire quello che Cristo andava a compiere a Gerusalemme ma il maggior vantaggio personale da trarre da Lui:
โE gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedรจo, dicendogli: ยซMaestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemoยป. Egli disse loro: ยซCosa volete che io faccia per voi?ยป. Gli risposero: ยซConcedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistraยปโ.
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Puรฒ sembrare una stonatura clamorosa, ma credo che il Vangelo non censuri questo racconto per ricordare a ciascuno di noi che nessun puรฒ sentirsi al sicuro da questa logica di accaparramento che trasforma persino il Vangelo in una competizione per i primi posti.
Paradossalmente puรฒ nascondersi superbia anche negli ideali di povertร , verginitร , giustizia, umiltร , solidarietร . E tutto ciรฒ accade quando si pensa di dover abbracciare un ideale per occupare un posto in prima fila. Gesรน capovolge questa logica:
ยซVoi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi perรฒ non รจ cosรฌ; ma chi vuol essere grande tra voi si farร vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarร il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non รจ venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiยป.
Egli afferma che chi crede in Lui deve essere disposto a farsi servo di tutti e non padrone. Perchรฉ solo uno che sceglie di servire รจ davvero padrone della sua vita. Ma questo i discepoli dovranno impararlo un poโ alla volta.
Non sono ancora passati attraverso la strada stretta della croce. Non sanno ancora sulla loro pelle cosa significhi lโultimo posto alla maniera di Cristo. Ci vorrร ancora del tempo, ma alla fine anche la loro ambizione si trasformerร in santitร .
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Autore: don Luigi Maria Epicoco
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