don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 29 Maggio 2021 – Mc 11, 27-33

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva – ABBONATI A 12 MESI (12 NUMERI) A 34,90€


“Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?”.

Gli scribi e gli anziani del Vangelo di oggi si comportano come quei commercianti invidiosi che si sentono sempre minacciati nei loro affari dagli altri e per questo cercando di rendergli la vita impossibile. Gesù sembra rovinare i loro affari e per questo gli domandando di “favorire i documenti”. Il messaggio di Gesù non può essere preso sul serio da simili persone:

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“Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi»”.

Gesù sa bene che non ammetteranno mai la straordinarietà di Giovanni, e non lo faranno per mancanza di lealtà. E a chi non è leale non si può nemmeno dare una cosa vera. È infatti forse il problema di tutti noi, che facciamo fatica a riconoscere nell’atteggiamento di questi scribi e di questi anziani la nostra medesima mentalità. Il più delle volte infatti a noi interessa cadere in piedi e non prendere sul serio la verità che Cristo è venuto ad annunciarci.

Invece una fede autenticamente cristiana innanzitutto è l’esperienza di lasciarsi mettere in crisi dal messaggio di Cristo. Di sentire rivolte personalmente a ciascuno di noi le sue parole. Di smettere di volerlo manovrare e interpretare a nostro piacimento. E soprattutto di pensare che Gesù è venuto a “toglierci qualcosa”. Il cristianesimo non inizia quando smettiamo di sbagliare, ma quando cominciamo ad essere così leali da ammettere i nostri sbagli.

“Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose»”. 

La vita spirituale è impraticabile nell’ipocrisia. Bisogna prima deporre le maschere, e poi si possono ricevere davvero le risposte che cerchiamo.