Avere fede significa avere la fede di Pietro che non è frutto di educazione, intelligenza, ragionamenti,
“carne e sangue”
ma solo dono di Dio. E questo dono ci fa dire una cosa rivoluzionaria: Gesù non è un semplice profeta, un personal trainer dello spirito, un bravo educatore, un esperto incantatore di folle, ma è
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“Il Cristo il Figlio del Dio vivente”.
Ascolta “don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 29 Giugno 2024” su Spreaker.Ecco perché la festa di oggi è la festa di un uomo che ha le “chiavi”, nel senso che la sua fede è davvero la chiave di lettura con cui si può realmente vivere e agire:
«Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
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Legare e sciogliere non sono due modi opposti di agire, ma due modi differenti di fare la medesima cosa: a volte abbiamo bisogno di “legami” che ci salvino (questa è la Chiesa), e altre volte abbiamo bisogno di qualcosa che ci “sciolga” da ciò che ci tiene in schiavitù e impedisce la vita (questa è la Misericordia).
Pietro non ha il potere di fare del bene o del male, ha il potere di fare solo il bene in tutte le sue forme: legando e sciogliendo.
NUOVO COMMENTO SU FAMIGLIA CRISTIANA
Oggi la Liturgia ci fa festeggiare i Santi Apostoli Pietro e Paolo. Umanamente erano persone con caratteri molto diversi tra di loro e qualche volta per questo si sono create anche delle tensioni. La Parola di Dio ci racconta anche queste cose per togliere da noi quella finta credenza che i santi sono tutti sorrisi e abbracci, quando invece sono uomini come noi che hanno lottato anche con se stessi per cercare di amare nel migliore dei modi nonostante i loro caratteri non sempre impeccabili. […] Continua a leggere qui.
Autore: don Luigi Maria Epicoco
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