La morte cruenta di Giovanni Battista รจ il cuore del Vangelo di oggi. In realtร leggiamo questo racconto perchรฉ la liturgia odierna ci fa ricordare proprio il martirio del Battista.
Basterebbe solo pensare a questa morte per lasciarsi evangelizzare, ma vorrei che ponessimo la nostra attenzione sullโatteggiamento strano che Erode ha nei suoi confronti:
โGiovanni diceva a Erode: ยซNon ti รจ lecito tenere la moglie di tuo fratelloยป. Per questo Erodรฌade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva, perchรฉ Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieriโ.
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Un uomo come Erode sente fascino nei confronti di un uomo come Giovanni. Tutta la buona notizia nel Vangelo sembra quindi concentrarsi su questo dettaglio apparentemente secondario: puoi essere Erode ma non puoi restare indifferente alla Veritร e a chi la dice.
Ciรฒ sta a significare che nonostante le scelte sbagliate, i vissuti contradditori, e la convinzione di essere piรน furbi degli altri, rimaniamo comunque sensibili a ciรฒ che รจ oggettivamente vero. Sappiamo che alla fine questo non salverร la vita di Giovanni ma ci dice che nessuno puรฒ dirsi immune al lavorio della propria coscienza.
Possiamo agire contro di essa o a favore, certamente perรฒ non possiamo dire di non averne una. E proprio per questo Erode รจ infinitamente responsabile di quello che fa, e con lui ognuno di noi.
Non possiamo continuare a dare la colpa a tutti i condizionamenti di cui รจ fatta la nostra vita, ma ognuno di noi deve ammettere che ha una coscienza e che al di lร di tutto essa ci dice qualcosa.
Dobbiamo decidere perรฒ cosa farne di ciรฒ che ci dice.
Autore: don Luigi Maria Epicoco
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