HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 28 Settembre 2024

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 28 Settembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 9,43b-45

ยซMettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell’uomo sta per esser consegnato in mano degli uominiยป.

Quando Gesรน tira in ballo il tempo della sua passione e morte, tutti rimangono senza parole e senza domande:

โ€œMa essi non comprendevano questa frase; per loro restava cosรฌ misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomentoโ€.

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Forse avvertivano un presentimento negativo in questo tipo di discorsi e se ne guardavano bene da approfondirlo. Eppure Gesรน stava cercando di educare i suoi discepoli al risvolto della medaglia, che รจ altrettanto necessario come il verso giusto, quello che solitamente vogliamo tutti.

Ad esempio, un padre e una madre che mettono al mondo un figlio sono normalmente felici per questo, ma cercano di non pensare al fatto che quel dono a un certo punto deve essere lasciato andare via, e che amare significa accettare di perdere lโ€™altro, lasciargli compiere il suo destino anche lontano da noi. Amare soltanto possedendo sarebbe un male, cโ€™รจ bisogno di accettare anche il lato non conveniente della cosa.

ยซMettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell’uomo sta per esser consegnato in mano degli uominiยป.

Quando Gesรน tira in ballo il tempo della sua passione e morte, tutti rimangono senza parole e senza domande:

โ€œMa essi non comprendevano questa frase; per loro restava cosรฌ misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomentoโ€.

Forse avvertivano un presentimento negativo in questo tipo di discorsi e se ne guardavano bene da approfondirlo. Eppure Gesรน stava cercando di educare i suoi discepoli al risvolto della medaglia, che รจ altrettanto necessario come il verso giusto, quello che solitamente vogliamo tutti.

Ad esempio, un padre e una madre che mettono al mondo un figlio sono normalmente felici per questo, ma cercano di non pensare al fatto che quel dono a un certo punto deve essere lasciato andare via, e che amare significa accettare di perdere lโ€™altro, lasciargli compiere il suo destino anche lontano da noi. Amare soltanto possedendo sarebbe un male, cโ€™รจ bisogno di accettare anche il lato non conveniente della cosa.

La Croce quindi non รจ qualcosa contro di noi, ma una misteriosa parte della vita che, assieme a quello che percepiamo essere bello, concorre al nostro bene.

Il dono che ci ha fatto Gesรน รจ proprio questo, e San Paolo lo ha sintetizzato in modo mirabile: โ€œTutto concorre al bene per coloro che amano Dioโ€ (Rm 8,28). Tutto! Anche quello che ci sembra contro di noi.

Perciรฒ non dobbiamo avere paura ma fiducia.

Fonte


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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