don Luigi Maria Epicoco โ€“ Commento al Vangelo del 28 Marzo 2023

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Credo che quando una persona si trova alla fine della propria vita e se ne accorge, allora il tenore delle sue parole comincia ad avere una profonditร  inaspettata. Chi gli รจ accanto sente quanto possano essere vere quelle parole ma non le comprende fino in fondo. Ci vuole sempre molto tempo a capire cosa volevano dire queste persone in quel momento.

Cosรฌ รจ per Gesรน nel Vangelo di oggi. Sono parole infuocate, cariche di un senso nascosto che intuisci essere vere ma che non comprendi subito dove ti vogliono condurre:

โ€œVoi siete di quaggiรน, io sono di lassรน; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccatiโ€.

Sembra lโ€™accorato appello di uno che dice: smetti di vivere solo, altrimenti alla fine affoghi. E forse questo รจ vero. Cโ€™รจ una cosa peggiore dei peccati, รจ la solitudine che crea la nostra superbia. รˆ la solitudine di chi dice โ€œnon ho bisogno di nessuno, io mi faccio da meโ€. Un credente, ma ancor prima un uomo, รจ uno che ha lโ€™umiltร  di capire che non ci si salva da soli, e non si riesce a salvare quasi niente della nostra vita se qualcuno non irrompe in quella nostra solitudine e ci aiuta.

Lโ€™apertura a Dio รจ innanzitutto uno squarcio inferto alla nostra autosufficienza, รจ una finestra spalancata in una stanza dove lโ€™aria ormai รจ irrespirabile. Tutto il Vangelo รจ la buona notizia che in veritร  non siamo soli, e che una libertร  vissuta nella solitudine non รจ libertร  ma inferno, perchรฉ la gioia, come il dolore, la bellezza, come le cose difficili sono davvero vivibili solo a patto che tu abbia qualcuno con cui condividere ciรฒ che ti accade.

Siamo strutturalmente dipendenti dallโ€™altro, ma di una dipendenza che dovrebbe produrre libertร  non galera. Ma noi per paura di rimanere prigionieri di relazioni sbagliate ci condanniamo allโ€™inferno da soli. Allโ€™inferno non cโ€™รจ nessuna buona compagnia perchรฉ lโ€™unica compagnia sarร  il disprezzo che proveremo per noi stessi.

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ยซQuando avrete innalzato il Figlio dellโ€™uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, cosรฌ io parlo. Colui che mi ha mandato รจ con me e non mi ha lasciato solo, perchรฉ io faccio sempre le cose che gli sono graditeยป. Puรฒ risultare difficile per gli ascoltatori di Gesรน comprendere fino in fondo la portata di queste parole. In pratica Gesรน sta dicendo loro che nel momento in cui sembrerร  piรน sconfitto e perdente Egli eserciterร  di piรน il suo potere, perchรฉ il suo potere รจ sapere di essere nelle mani di Suo Padre. Chissร  se anche noi sentiamo questa stessa forza, cioรจ se sentiamo di essere nelle mani di Qualcuno che ci ama. [โ€ฆ] Finisci di leggere qui.

don Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 28 Marzo 2023

Commento al brano del Vangelo di: Gv 8,21-30
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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