AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva – ABBONATI A 12 MESI (12 NUMERI) A 34,90€
Non sembra affatto un Vangelo simpatico quello di oggi: prima la maledizione di un fico che fuori stagione naturalmente non ha frutti e poi il rovesciamento dei banchi dei cambiavalute. Perché Gesù agisce in questo modo? Forse rallentando il passo e guardando più dentro il racconto ci accorgeremo che ciò che sembra ovvio, naturale, giusto, visto da vicino forse non lo è fino in fondo.
Infatti la vita si presenta a noi con un susseguirsi di cose naturali, ovvie, ordinate, finché poi non ci si accorge che succedono cose non previste, cose non calcolate che mettono in subbuglio e in crisi ciò che pensavamo di conoscere e di aver capito. Io, ad esempio, penso che siccome ho quarant’anni, credo che sia più che naturale, ovvio e giusto che ne viva almeno altrettanti, e che quindi ho tutto il tempo di rimandare a domani il tempo dei frutti, delle cose concrete, di ciò che conta, e che per adesso posso vivere di foglie, di apparenza, di rimandi. Ma se fosse esattamente questa sera il tempo in cui io devo chiudere questo viaggio della vita?
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Se non avrò il tempo di arrivare all’estate come quell’albero di fichi? Gesù sembra dirci che ciò che conta non può mai essere rimandato, e che l’unica cosa di prezioso che dobbiamo prendere sul serio è il presente e non i propositi “giusti” per il futuro. Qualunque cosa di decisivo deve essere preso nella mia vita devo giocarmelo nel presente e non nel futuro prossimo.
Se ho deciso di fare una famiglia con una persona non devo aspettare il giorno del matrimonio per esserle fedele, ma devo vivere già da oggi con tutte le conseguenze della mia scelta, e così per ogni cosa della vita. Qui è il tempo opportuno, non dopo, e non domani. E se soprattutto se c’è una cosa che non va rimandata questo è il perdono:
“Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe”.
Sarebbe un bel miracolo da chiedere con fede quello di fare adesso ciò che conta.