don Luigi Maria Epicoco โ€“ Commento al Vangelo del 28 Gennaio 2022

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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Ogni volta che Gesรน parla cerca di rendersi quanto piรน possibilmente comprensibile. Lo fa con una rara capacitร  di saper fare ricorso allโ€™immaginario piรน quotidiano della gente che gli sta intorno. Cosรฌ le spighe, lโ€™uva, le pecore i pesci sono di volta in volta tirati fuori a seconda dei mestieri, dei volti, delle persone che lo ascoltano.

Oggi รจ la volta degli esempi โ€œdi terraโ€. ยซIl regno di Dio รจ come un uomo che getti il seme nel terreno, e dorma e si alzi, la notte e il giorno; il seme intanto germoglia e cresce senza che egli sappia comeยป. Infatti una buona porzione della nostra vita trasborda la nostra capacitร  di controllo e di consapevolezza.

Ci sono cose che accadono e crescono in noi senza che ne capiamo davvero fino in fondo il come. La fede stessa, il regno di Dio che รจ seminato in noi, cresce misteriosamente dentro il nostro cuore allargandolo.La fede ha questo effetto solitamente: allarga la vita. Allarga i ragionamenti. Allarga la gratuitร , il donarsi.

Eppure basta fermarsi un istante e accorgersi che prima non eravamo cosรฌ. Miracolo della Grazia dentro di noi. รˆ perรฒ vero anche il contrario. Rancori, sofferenze mal digerite, egoismi, durezze, superficialitร  sono altrettanti semi che se non stiamo attenti crescono in noi e in una maniera misteriosa restringono la vita, la rendono disumana, irrespirabile.

Sorge quindi una domanda seria dal Vangelo di oggi: che cosa รจ seminato in noi? Il proseguo del discorso di Gesรน ci lascia con una nota di profonda speranza: ยซA che paragoneremo il regno di Dio, o con quale parabola lo rappresenteremo? Esso รจ simile a un granello di senape, il quale, quando lo si รจ seminato in terra, รจ il piรน piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; ma quando รจ seminato, cresce e diventa piรน grande di tutti gli ortaggi; e fa dei rami tanto grandi, che allโ€™ombra loro possono ripararsi gli uccelli del cieloยป.

รˆ un poโ€™ come dire che non importa se il bene in noi sembra cosรฌ piccolo e insignificante. Quel bene se รจ di Dio diventa affidabile. Diventa salvezza.

Lettura del commento al Vangelo di don Luigi Maria Epicoco del 28 Gennaio 2022 - Mc 4, 26-34


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Nella vita spirituale certe volte ci assale lโ€™ansia da prestazione. Siamo convinti che lo Spirito agisca in noi attraverso tutte le nostre forze, le nostre tecniche, i nostri pensieri, le nostre strategie, ma non ci rendiamo conto che molto spesso lโ€™opera che Dio compie accade non grazie a noi, ma nonostante noi.

Anzi il lavoro piรน grande che bisogna fare nella vita spirituale รจ non ostacolare la grazia di Dio che opera misteriosamente in noi, esattamente come fa un contadino alla fine della sua fatica: ยซIl regno di Dio รจ come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa.

Poichรฉ la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. Quando il frutto รจ pronto, subito si mette mano alla falce, perchรฉ รจ venuta la mietituraยป. รˆ bello pensare che i cambiamenti piรน significativi della nostra vita accadono in noi senza che nemmeno sappiamo come. Noi dobbiamo fare certamente la nostra parte ma tutto il resto non dipende piรน da noi. Tu ad esempio puoi prenderti ogni giorno un piccolo tempo di preghiera e di silenzio, come fa un contadino che con pazienza irriga un campo. Ma finito questo non dipende piรน da te in che modo quel tempo che ti sei preso porta frutto in te.

รˆ il misterioso lavorio della Grazia di Dio. Il segreto non consiste nel fare grandi cose eroiche, ma piccole cose fatte con fedeltร . E miracolosamente quelle piccole cose fatte con fedeltร  diventano cose grandi, affidabili, esattamente come il granello di senape: โ€œquando viene seminato per terra, รจ il piรน piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene piรน grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombraโ€.