don Luigi Maria Epicoco โ€“ Commento al Vangelo del 28 Dicembre 2022

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Puรฒ sembrare davvero strano come la luce del Natale possa essere piรน volte turbata da fatti di sangue: prima la memoria del martirio di Stefano e oggi la strage degli innocenti.

โ€œErode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, sโ€™infuriรฒ e mandรฒ ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giรน, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magiโ€.

Ciรฒ che colpisce di Erode รจ la reazione che ha davanti alla paura. Infatti รจ proprio la paura la radice della sua violenza. Sappiamo per certo che aveva fatto ammazzare nella sua vita diverse mogli e figli per paura di essere detronizzato, e oggi lo troviamo a sporcarsi nuovamente le mani di sangue per paura di un bambino nato in un villaggio periferico vicino Gerusalemme.

La paura รจ una caratteristica del nostro essere umani ma puรฒ tirare fuori il peggio di noi. Sarebbe interessante poter guardare tutto ciรฒ che di male facciamo e domandarci a quale paura corrisponde. Non esiste solo la violenza delle armi, ma quella delle parole, degli atteggiamenti, degli abusi di potere, dei silenzi, delle omissioni.

Anche Maria ha paura, anche Giuseppe, anche tanti altri personaggi citati nel Vangelo, ma la grande diversitร  รจ nel modo con cui essi reagiscono. Maria vince la paura fidandosi, Giuseppe affrontando. Il vero problema non รจ cancellare la paura ma domandarci quanto essa ci deforma e quanto รจ capace di corromperci.

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Persino Gesรน nel Getsemani ebbe paura ma la affrontรฒ tenendo insieme lโ€™opzione di Maria e quella di Giuseppe: si abbandonรฒ al Padre e andรฒ incontro ai suoi uccisori. Fidarsi e affrontare, ecco il binomio del Vangelo di oggi.

Fonte

don Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 28 Dicembre 2022