don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 27 Luglio 2023

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Perché Gesù parla in parabole? È una domanda seria non solo perché la pongono i discepoli nel Vangelo di oggi ma perché forse ciascuno di noi dovrebbe porsi questa domanda per cercare di entrare nella mentalità di Gesù.

La parabola è una storia raccontata appositamente per far comprendere una verità. È un ragionamento fatto con la vita stessa. Infatti ci è più facile capire le cose quando le si vede in azione, e non magari quando fluttuano semplicemente nei ragionamenti. I fatti sono più convincenti delle idee.

E così Gesù usa i fatti per introdurci nella mentalità della buona novella del Vangelo. Ma Gesù aggiunge una spiegazione non di poco conto:

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Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono”.

Non è una contraddizione.

Gesù vuole dire che c’è un momento nella nostra vita in cui le cose non le comprendiamo e possiamo solo farne esperienza. A chi vive senza comprendere Gesù può aprire gli occhi. Ma c’è un momento, attraverso il dono della fede, in cui la semplice esperienza viene illuminata anche dalla comprensione, e così da quel momento in poi diventiamo anche infinitamente responsabili:

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“Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono!”.

Vivere senza comprendere il senso ci rende davanti a Dio infinitamente bisognosi della Sua misericordia che arriva nella nostra vita non per condannarci ma per guarirci. Vivere comprendendo il senso ci rende invece infinitamente responsabili, perché la fede è la prima forma di misericordia.

È la misericordia degli occhi aperti sulla vita. Ma da quel momento in poi dobbiamo anche renderne conto.

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Perché Gesù usa le parabole? Leggendo la pagina del Vangelo di oggi si ha come l’impressione che più che essere una maniera di farsi capire è un modo per non farsi capire: “Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono”. In realtà Gesù usa le parabole perché esse sono l’unico modo per dire cose che la maggior parte dei suoi ascoltatori non riuscirebbe a capire se non attraverso l’uso delle immagini. Per fare un esempio dovremmo dire che quando una persona non è abituata alla luce ma al buio se fosse messa di fronte alla luce del sole invece di vedere ne rimarrebbe accecata, ma se gli si indica la luna allora i suoi occhi riescono a sopportarne la luce. È sempre la luce del sole ma è luce riflessa. […] Continua a leggere qui.


✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Mt 13,10-17

AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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