don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 27 Luglio 2021 – Mt 13, 36-43

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AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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FONTE: Amen – La Parola che salva – ABBONATI A 12 MESI (12 NUMERI) A 34,90€


Leggi il brano del Vangelo di † Mt 13, 36-43

“«Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l’ha seminata è il diavolo”.

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Basterebbe domandarci se la nostra vita, le nostre opere, le nostre scelte fomentano la zizzania o meno per capire di chi siamo figli. È Gesù stesso che ci dice come fare a dedurre la qualità di qualcosa:

“l’albero lo si riconosce dai frutti”.

Possiamo indossare tutte le divise del mondo, essere iscritti alle migliori associazioni, o annotati nei registri dei battesimi, ma se angosciamo, dividiamo, angariamo gli altri, se parliamo male, facciamo soffrire, e fomentiamo gli scandali, c’è poco da riflettere: siamo figli del diavolo.  

Ma è anche vero che delle volte noi portiamo divisione, discordia e infelicità perché la maggior parte di queste cose ce le abbiamo dentro. È infatti nel cuore dell’uomo che si decide l’appartenenza. Tutta la nostra vita è decidere da quale parte stare. Non abbiamo tutto il tempo, ma abbiamo solo il tempo di questa vita. Poi verrà la fine, e saremo giudicati da ciò che avremmo fatto:

“Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro”.

Dobbiamo convincerci del fatto che sono le piccole decisioni di ogni giorno che decideranno del nostro destino finale. Scegliere di essere sale e luce, è diverso dallo scegliere di essere aceto e buio. Ma tutto quello che vogliamo portare fuori di noi dobbiamo coltivarlo dentro di noi. Chi porta discordia è diviso dentro. Ed è dentro che deve guarire.

A noi piace fare esorcismi sulle circostanze ma il male ognuno lo deve combattere innanzitutto dentro se stesso.